Primo Piano

Casalnuovo vicina all’Emilia: il ricordo indelebile del sisma del 2002

Qui la mente della gente va a dieci anni fa, a quel tragico 31 ottobre 2002, quando una terribile scossa di terremoto tra l’ottavo e il nono grado della scala Mercalli cambiò la vita, e forse la storia, di una piccola comunità della Capitanata settentrionale, Casalnuovo Monterotaro. Il piccolo centro del Subappennino nord, a differenza del limitrofo comune molisano di San Giuliano di Puglia dove nel crollo della scuola elementare morirono 27 bambini della classe prima e la loro maestra, fu irrimediabilmente danneggiato per oltre il 70% delle abitazioni e le due uniche chiese inagibili, ma per fortuna non si contarono vittime. In questi giorni lo spaventoso terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna riporta alla mente di tutti quel giorno, 31 ottobre, e quell’ora, 11.32, che hanno trasformato nel profondo le abitudini di vita e il lento scorrere del tempo della popolazione casalnovese. Un giorno, quel terribile 31 ottobre 2002, che ha segnato la coscienza di tutti, che ha commosso il mondo intero, che ha scosso gli animi, ma che sicuramente ha insegnato ad amare di più, a comprendere il significato di una tragedia vissuta con intensa partecipazione da chi a quei tristi momenti ha assistito da vicino, ma anche da lontano. “In questi dieci anni è stato fatto molto sul fronte della ricostruzione, sia delle abitazioni private che degli edifici pubblici” – afferma il sindaco di Casalnuovo, Pasquale De Vita, con la mente rivolta alla tragedia dell’Emilia – “Insieme alla popolazione abbiamo avuto la forza di reagire, grazie alle istituzioni che non ci hanno mai abbandonato. Molto c’è ancora da fare. Sarebbe grave e irresponsabile se si dovesse abbassare la guardia e non si attuassero tutti gli ulteriori interventi necessari. Su questo fronte siamo e saremo impegnati, come amministratori e come genitori, non tralasciando alcuna forma di sostegno e di presenza attiva nel nostro paese. Con questo impegno e con questi sentimenti ci sentiamo vicini e solidali con le popolazioni dell’Emilia Romagna, oggi accomunate con la nostra tragedia di dieci anni fa”. A distanza di dieci anni qui a Casalnuovo e nei paesi limitrofi del cratere sismico (Casalvecchio, Castelnuovo, Pietramontecorvino, Carlantino, Celenza Valfortore, San Marco La Catola), si ricorda ancora oggi la fase di prima emergenza e il sostegno immediato alle popolazioni avuto dall’allora Capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso, che a Casalnuovo ha lasciato un segno indelebile di impegno serio e coraggioso, fatto di scelte tempestive per le sorti della comunità. E’ stato talmente vicino ai cittadini ed alla loro tragedia, che l’Amministrazione comunale non poteva non attribuirgli, come di fatto è avvenuto, uno dei più alti riconoscimenti istituzionali, la “Cittadinanza onoraria”. Nella delibera del consiglio comunale di Casalnuovo, in data 31 luglio 2004, così veniva motivato il conferimento della cittadinanza onoraria a Guido Bertolaso: “Per il suo impegno civile, la sua dedizione personale, la sua sensibilità umana nel fronteggiare l’emergenza post-terremoto del 31 ottobre 2002; per non averci lasciati soli nel difficile momento del bisogno, accendendo nella popolazione locale la fiducia nelle istituzioni e la speranza nella ripresa civile e sociale di Casalnuovo Monterotaro”. “Perciò, oltre che essere vicini alle popolazioni dell’Emilia Romagna oggi colpite dal nostro stesso dramma del 31 ottobre del 2002, daremo il nostro sostegno concreto per fronteggiare in qualche modo l’emergenza delle popolazioni emiliane”. Dino De Cesare


Pubblicato il 29 Maggio 2012

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio