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Piano M.A.I.A. al palo: eredità pesante al Servizio Personale regionale

Non sono soltanto i rappresentanti dei dipendenti regionali a essere preoccupati dei ritardi accumulati per la partenza del piano M.A.I.A., importato dal neogovernatore Emiliano ormai quasi da un anno allo scopo di riammodernare la macchina burocratica interna. Questioni sempre più impellenti che invece, purtroppo, si sono incagliate per carenza decisionale da parte di chi, invece, dovrebbe adottare ‘senza indugio’ –come si dice – decisioni riguardanti circa cinquemila persone, tra dirigenza e comparto regionale. E dopo essere state addirittura accantonate per anni, ora si decide di rinviarle nuovamente chissà fino a quando, visto che prima i tavoli di concertazione di amministratori e sindacalisti della passata amministrazione erano più le volte che saltavano, mentre ora, con la nuova rivoluzione M.A.I.A. fortissimamente voluta da Emiliano per rigenerare la macchina burocratica, si rischia di rivoluzionare tutto…per lasciare tutto com’è. Nelle agende degli esperti e consulenti di fiducia del capo della giunta, dunque, la riorganizzazione di uffici e servizi dell’Ente, ma anche il reperimento del fondo destinato alla dirigenza regionale, altro problema tornato in primo piano dopo essere rimasto al palo per anni. Anche se, bisogna dirlo, almeno per quanto concerne le premialità per gli obiettivi della dirigenza, qualcosa s’è mosso nei mesi scorsi. Ma torniamo alla nota rivolta alla dirigente del Personale dai sindacati –di cui ci siamo occupati su queste colonne non molto tempo fa – in cui i segretari aziendali ricapitolavano a Domenica Gattulli i punti al tavolo di concertazione: si parlava dall’applicazione dei provvedimenti approvati dalla Giunta e rimasti, appunto, inevasi. Delibere importanti (nn. 2970 e 2971) che concernevano la riorganizzazione di uffici e servizi dell’Ente guidati dai 209 dirigenti dell’Ente, che poi in realtà sarebbero 150, se si sottraggono i 50 ‘a interim’ e i 9 esterni. Ora bisognerà, invece, ripartire da zero, visto che proprio la Gattulli è stata nominata segretario generale del Consiglio, lasciando in piedi antiche questioni del personale dipendente: dalla stabilizzazione dei precari (non prima del 2017) fino ai problemi della dirigenza, passando per i concorsi da dirigente nel 2009 e da funzionario Cat. D celebrato l’anno scorso, entrambi ancora appesi. Tutto questo senza scordare, si leggeva peraltro in un’altra delle tante missive spedite dai rappresentanti sindacali all’ex Governatore Vendola, il “…continuo stillicidio del numero dei dirigenti e un preoccupante e proporzionale incremento di incarichi ‘ad interim’ in assenza di un piano assunzionale che tenga conto delle graduatorie ancora valide del concorso concluso nel 2009”. Problemi non facili da risolvere, ci mancherebbe e che il nuovo dirigente regionale agli Affari del Personale ha ereditato senza manco beneficio di un inventario tuttora in corso…

Francesco De Martino  


Pubblicato il 25 Maggio 2016

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