Primo Piano

Carapelle non ha più un sindaco, Di Michele: “Danno per la comunità”

“Partiti vari lavori, il resto sono strumentalizzazioni politiche”

Da ieri il Comune di Carapelle non ha più un sindaco perché Umberto Di Michele ha perso la maggioranza e i numeri per governare. Sette consiglieri, 4 di opposizione e 3 di maggioranza (Andrea Agnelli, Loredana Iafelice e Gerardo Longo) si sono dimessi. Eletto un anno fa, tutto si sarebbero aspettato tranne che andare a casa prima, molto prima della scadenza del suo mandato. Si tornerà al voto l’anno prossimo, dice il sindaco, che ritiene quanto avvenuto “un lampo a ciel sereno”. “Sono preoccupato per le sorti del paese, questo è un danno per la nostra comunità”. Andrea Agnelli, fra gli artefici della fine dell’amministrazione, è stato assessore ai lavori pubblici nello scorso quinquennio. In questa nuova consiliatura, la seconda di Umberto Di Michele, è stato presidente del consiglio.

I motivi che hanno portato a questa decisione ognuno li spiega dal proprio punto di vista, o preferisce rimandare il chiarimento. Fra le cause che hanno portato a questi esiti, secondo il sindaco, anche una “ripicca” di Agnelli per le elezioni provinciali dove il presidente del consiglio, candidato come Udc nelle liste di Fdi, non si sarebbe sentito appoggiato dalla sua amministrazione. “Mi ero accorto solo di alcune assenze dal consiglio comunale negli ultimi tempi, dopo le provinciali, in particolare. Ma non pensavo…L’amministrazione ha un mutuo ventennale da pagare che data molto indietro e un bilancio paralizzato. Con dei residui di gestione eravamo riusciti a prevedere dei lavori per l’edilizia scolastica, a breve avremmo avuto l’agibilità per il teatro, una serie di opere già avviate le inaugurerà il commissario. Probabilmente non volevano che lo facessi io”.

L’opposizione gli rimprovera la questione del cimitero, il rincaro dei loculi, la mala gestione dei rifiuti. “Sono strumentalizzazioni politiche per prendere i cittadini dalla pancia, non è colpa mia se i costi delle materie prime sono aumentati. Inoltre la Sia come azienda dei rifiuti è fallita, i 5 Reali Siti sono tutti nella stessa barca e la gara per la nuova azienda l’ha fatta l’Ager, non noi. A giugno si insedia la nuova ditta, questo momento avrebbe dovuto essere seguito da noi passo dopo passo”.

Quanto all’assessora dimissionaria Loredana Iafelice, sarebbe tornata nel suo gruppo originario, il Pd. “Dico gruppo locale”, precisa il sindaco, cioè in quella veste civica che riguarda tutti i paesi senza doppio turno elettorale. “Era dall’altra parte, è passata dalla mia ed è ritornata di nuovo nel suo gruppo”. Un errore di previsione? “Non sono da solo a decidere chi far rientrare nel nostro schieramento”.

Abbiamo chiesto all’ex assessora Iafelice i motivi delle sue dimissioni ma ha risposto che preferisce darne comunicazione con una nota stampa. Risponde invece Andrea Agnelli: “Nei paesi succede così, dicono che ci sono rancori personali fra noi ma non è vero, si tratta di fatti politici”.

Agnelli accenna a questioni gestionali che non ha condiviso, dalla videosorveglianza alle strade, e non respinge in toto la questione delle provinciali. Se Di Michele esplicita chiaramente l’appoggio a Nobiletti – per il voto a Palazzo Dogana il presidente della Provincia riunì alcune forze intorno a sé- e preannuncia la sua opzione per Antonio Decaro alle prossime europee, Agnelli ricorda: “Con il presidente Nicola Gatta ho portato dei risultati sulla viabilità del nostro territorio”. Avrebbe potuto portare altri frutti, ritiene, con l’ultima elezione a palazzo Dogana. Ora arrivano i commissari al Comune di Carapelle che non ha più il sindaco.

Paola Lucino


Pubblicato il 25 Aprile 2024

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio