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Manfredonia: Sangalli Vetro, pronti altri due concordati

Nell’ultimo incontro svoltosi presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, lo scorso 17 febbraio, tutti i partecipanti al tavolo tecnico sulla Sangalli Vetro hanno affermato di voler gestire la vertenza in maniera univoca. Una posizione che ha visto d’accordo sia i due commissari giudiziali nominati dal Tribunale di Treviso, i quali “hanno ribadito i loro compiti di vigilanza sull’attività di gestione dei beni in continuità di tutte le aziende del gruppo in materia unitaria”, sia le organizzazioni sindacali che hanno rinnovato il loro impegno a collaborare con i commissari, dichiarando inoltre di volersi opporre a qualsiasi soluzioni che preveda lo smembramento del gruppo. Non è stato da meno il Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, il quale ha ribadito l’importanza di mantenere l’unitarietà delle aziende Sangalli. Eppure, nonostante un coro unanime ed allineato sulla medesima posizione, la proprietà del Gruppo Sangalli, in accordo col socio di maggioranza, la finanziaria regionale Friulia, ha già pronte le richieste di concordato preventivo (da ufficializzare nei prossimi giorni) anche per le altre due società del sito sipontino: la Sangalli Satinato e la Sangalli Magnetronico. “Ci duole constatare che, purtroppo, il patron Sangalli continua a muovere le proprie pedine sullo scacchiere di questa vertenza per comporre il suo disegno iniziale – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), autore di tre interrogazioni parlamentari sul Gruppo Sangalli Vetro – Ogni giorno che passa, questa proprietà non fa altro che dimostrarsi inaffidabile mentre appare sconcertante il comportamento della Regione Friuli Venezia Giulia con la presidente Serracchiani alla guida della finanziaria Friulia. Il tutto, sulla pelle dei lavoratori in sciopero da quasi tre mesi, senza stipendio”. In data 24 febbraio, infatti, il Presidente del Consiglio d’Amministrazione delle due società sipontine (Sangalli Satinato e Magnetronico), dottor Giacomo Sangalli, figlio primogenito del patron Giorgio, accompagnato dal consigliere russo Arseny Klekovkin, ha sottoscritto i due verbali in sede notarile, all’unanimità, per il deposito dei concordati presso il Tribunale competente di Treviso.”Come si evince dai verbali, sono bastati appena 15 minuti per scrivere la parola ‘fine’ sulle altre due aziende della Capitanata – conclude L’Abbate (M5S) – Mentre è ancora in stallo la pratica di cassa integrazione straordinaria, in quanto il management non ne ha ancora formalizzato la richiesta al Ministero”.


Pubblicato il 12 Marzo 2015

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