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Gli stipendi d’oro del Comune di Foggia alla ribalta nazionale su La7

Il default del Comune di Foggia è diventato un caso nazionale dopo la trasmissione “L’aria che tira” andata in onda ieri mattina su La7. Il consigliere d’opposizione Bruno Longo aveva già anticipato con sintetiche comunicazioni su Facebook la sua presenza nel reportage di Francesca Ronchia. Impossibile che la tragedia annunciata e sfiorata di un fallimento, la debitoria di 300 milioni di euro, un piano di risanamento che costa quotidianamente innumerevoli sacrifici alla cittadinanza senza scalfire in alcun modo i premi di produzione dei dirigenti comunali, passassero in sordina nel programma di Myrta Melino che ha approfondito proprio il caso dei maxi bonus concessi, con due servizi realizzati tra il palazzo comunale e il centro della città. Una carrellata di volti noti e di gente comune hanno attaccato i privilegi di una casta d’oro a cui non toccano gli stessi sacrifici del resto della cittadinanza. Con una massa debitoria come quella foggiana e il rischio di entrare nel decreto “Salvacomuni” alias predissesto per il consigliere de “La Destra”, ha ancora senso concedere bonus a chi non ha saputo gestire il sistema?

Anche il sindaco Mongelli è stato interpellato: “La mia indennità è stata ridotta per legge e poi di un ulteriore 10%. Nessuna discrezionalità per loro”. Mentre tutti i dipendenti comunali, il primo cittadino e la cittadinanza stringono la cinghia, gli eletti percepiscono addirittura il premio; è tutto regolare, certo, perché sono vincolati al contratto nazionale che prevede “stipendio tabellare, retribuzione di posizione e altro, nel mio caso, ho due cariche: una senza compenso, l’altra da dirigente del servizio finanziario del consorziato dei rifiuti” ha specificato il dirigente dei servizi finanziari Dicesare che attualmente percepisce 130 mila euro annui.

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Pubblicato il 12 Dicembre 2012

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