Cultura e Spettacoli

Ecco il concerto di Natale in carcere. Sul palco un ensemble di sassofoni

Dall’Adagio di Samuel Barber a Johann Strauss, dalle opere di Paolo Carlomè al ragtime di Scott Joplin, fino al neoclassicismo musicale del compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos. Lunedì 17 e martedì 18 dicembre, a partire dalle ore 15.00, un ensemble di sassofoni del Conservatorio “U. Giordano” di Foggia si esibirà nel teatro della Casa Circondariale di Foggia. I musicisti Stefano Russo (sax soprano), Melanie Armillotta (sax contralto), Gabriele Cosimo Gramazio (sax tenore) e Girolamo Ferri (sax baritono), allievi dei maestri Daniele Berdini e Leonardo Sbaffi, allieteranno i detenuti e gli operatori dell’Istituto Penitenziario foggiano con un dono musicale, a pochi giorni dalle festività natalizie. “La musica è un linguaggio universale che supera barriere fisiche e geografiche – sottolinea il Direttore del Conservatorio ‘U. Giordano’, il maestro Francesco Montaruli – può avere un grande potere terapeutico, come abbiamo avuto modo di sperimentare in passato, grazie a un corso di musicoterapia. Il nostro Conservatorio è attento a iniziative di impegno sociale: il costo del libretto di ‘Corti di Capitanata’, per citare solo un esempio, viene devoluto in beneficenza all’Ass. Libera di don Ciotti e, periodicamente, organizziamo concerti per associazioni attive sul territorio. Con il carcere di Foggia abbiamo già collaborato in passato e siamo felici di poter dare il nostro contributo, grazie all’impegno e al talento dei nostri allievi, con la guida fondamentale dei loro insegnanti”. La musica è, dunque, terapeutica e può aiutare ad elaborare il disagio causato dal sentirsi recluso; è in grado di alleviare la percezione del dolore e favorisce reazioni e relazioni emotive.“L’esperienza nella gestione di altre Istituzioni culturali – evidenzia il Presidente del Conservatorio ‘U. Giordano’, il prof. Saverio Russo – ha dimostrato come la cultura rappresenti un elemento essenziale nelle politiche di integrazione sociale. L’inclusione culturale può esercitare un impatto sulle altre dimensioni, da quella sociale a quella politica ed economica. La musica cancella le differenze e le divisioni, per questo non è soltanto un atto estetico, ma anche etico. Attraverso questi due appuntamenti desideriamo contribuire al ponte ideale e culturale che collega la comunità carceraria alla società esterna, offrendo non soltanto momenti di svago, ma anche una visione di speranza e di cambiamento rispetto alla condizione attuale di privazione della libertà”. I due concerti sono organizzati dal Conservatorio “U. Giordano”, in collaborazione con il CSV Foggia, il Centro di Servizi al Volontariato. “Ringraziamo per il prezioso sostegno la Direzione, l’Area Trattamentale e tutta la Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Foggia, con cui – sottolineano dal CSV Foggia – collaboriamo da tempo per la promozione del volontariato in carcere. Queste occasioni rappresentano momenti importanti, perché dimostrano l’apertura dell’Istituto Penitenziario al mondo della cultura e dell’associazionismo e l’interesse crescente della comunità esterna a realizzare attività in carcere”.


Pubblicato il 14 Dicembre 2018

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio