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Confermata la legge sull’obbligo vaccinale per i sanitari

La III commissione consiliare della Regione Puglia, presieduta da Mauro Vizzino, ha bocciato la proposta di legge del consigliere Ignazio Zullo, capogruppo Fdi, con la quale veniva chiesta l’abrogazione della norma regionale che impone l’obbligo vaccinale anti Covid per gli operatori sanitari. Secondo Zullo questa norma “crea confusione in un ambito che è di competenza dello Stato, con una sovrapposizione di competenze, obblighi e sanzioni per i trasgressori”. Il governo regionale, rappresentato dall’assessore Rocco Palese, ha dato parere contrario alla proposta di legge abrogativa.

 “I vaccini anti Covid sono necessari e funzionano” e “la Puglia ha percentuali di copertura da fare invidia non solo al resto d’Italia ma all’Europa”. Per questo motivo, “è giusto mantenere l’attuale impianto”, non abrogando “la legge regionale che impone l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari”. Lo ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Rocco Palese, in III commissione replicando alla proposta di legge presentata dal gruppo di Forza Italia in Consiglio per abrogare la norma regionale che impone l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. Secondo Fdi, essendoci già una legge nazionale quella regionale deve essere cancellata.

 

Gimbe, nessuna evidenza scientifica sulla 4/a dose a tutti

 

 

“Ad oggi per la popolazione generale non ci sono evidenze scientifiche che dicano che serve la quarta dose”, autorizzata nei giorni scorsi in Italia dall’Aifa per gli immunodepressi. Lo ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai microfoni de L’Italia s’è Desta su Radio Cusano Campus, aggiungendo, sempre a proposito della campagna vaccinale, che ” la copertura vaccinale sul contagio declina rapidamente. Sulla copertura contro la malattia grave, il vaccino consente, dopo 3-4 mesi dal booster, una protezione del 90%”.
Cartabellotta ha anche sottolineato che “il numero di prime dosi scende di settimana in settimana. In fascia pediatrica c’è un numero molto elevato di guariti, circa 660mila da meno di 180 giorni che non possono essere vaccinati. La campagna 5-11 – ha rilevato – non è mai decollata. Questo dipende anche dalle scelte delle Regioni: in Puglia siamo al 43% di ciclo completo, in Provincia di Bolzano e nelle Marche a poco più del 15%. La scelta della Puglia di vaccinare nelle scuole è stata vincente”.
Il presidente della Fondazione Gimbe ha poi confermato che “siamo in piena fase discendente della quarta ondata”, ma ha invitato a non abbandonare le restrizioni come le mascherine al chiuso e l’isolamento dei positivi (quest’ultima decisa in Gran Bretagna). Va fatta “attenzione – ha sottolineato – a non confondere la necessità di togliere tutte le restrizioni con l’eliminazione di strategie fondamentali”.
Quanto alla pressione sugli ospedali, Cartabellotta ha sottolineato che “si sta alleggerendo”, con 13.284 pazienti ieri in area medica (19mila a metà gennaio) e 934 pazienti in terapia intensiva (contro 1.700 poco più di un mese fa). “La riduzione giornaliera dei casi, siamo a circa 50mila al giorno – spiega ancora – è dovuta alla riduzione del numero dei tamponi. Il tasso di positività è praticamente stabile. Non è escluso che nelle prossime settimane si possa vedere un rallentamento dei nuovi casi ma dobbiamo vedere le curve. Vedremo più una fase di appiattimento della curva che di discesa”.

 

 


Pubblicato il 22 Febbraio 2022

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