Quasi due ore di ritardo, soltanto un punto e mezzo discusso tra urla e chiacchiericci generali, così il consiglio comunale proprio non va. Conta e riconta, poi, la maggioranza rischia di perdere il numero, la stabilità già precaria e il lavoro svolto.
L’opposizione continuava a ripeterlo da qualche tempo, ma l’amministrazione e i capigruppo erano sempre riusciti a controbattere sull’assenza di un gruppo forte e coeso. Hanno ufficialmente perso l’appoggio del Sel, troppo distratti dal Pug e dall’Imu, infatti, hanno dimenticato le richieste, le interrogazioni e le esigenze fatte emergere nel corso dei mesi da Leonardo De Santis, sempre in attesa di ricevere la delega alla legalità, e Michele Sisbarra. Proprio l’ultimo arrivato, ha tenuto un discorso stringato ed esaustivo sulle mancate promesse e la conseguente rottura del patto d’intenti: “Testamento biologico, coppie di fatto, verifiche sulle case popolari, infrastrutture sportive, formazione e università, tagli della politica… Questa maggioranza è solo una sommatoria di numeri, fatta di assenze ingiustificate e mal di pancia nei momenti critici.
Ora andremo avanti solo caso per caso”. Tranquillizza subito Perulli che ha garantito per l’UDCap e sollevato dalle congetture della minoranza: “Ma che crisi e crisi, si tratta soltanto di una condizione di insoddisfazione dovuta a ritardi, disguidi e discrepanze”. Gioconda, invece, l’altra parte del consiglio che fatica a gestire l’amarezza di Landella, ancora scottato per essere stato allontanato dal signor Prefetto durante la passeggiata antiracket. Ci ha pensato l’onorevole Agostinacchio a non chiudere la partita ad un volemose bene, con l’oratoria che gli è tanto familiare, si è rivolto al Prefetto Latella così: “Aleggia l’ombra della mafia al Comune? Se sì, allora affrontiamo la questione evitando qualunquismi della classe politica”.
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Pubblicato il 11 Dicembre 2012
