Cultura e Spettacoli

Sabbie mobili. Pericolose, non proprio mortali

Il cartello che spicca nell’immagine (siamo sulla spiaggia dell’isola olandese di Texel) non mette in guardia i bagnanti. Qui il pericolo è rappresentato dalle sabbie mobili di cui l’arenile è ricco. La soluzione grafica adottata è efficace: mette ansia. Ma racconta anche una bugia di cui il cinema d’avventura s’è fatto più volte portavoce: le sabbie mobili che inghiottono il malcapitato… Nulla di più falso. Le cosiddette sabbie mobili sono complessi argillosi solidi caratterizzati dal debole legame che unisce le particelle. Quando questo stato di cose viene ‘disturbato’ (per esempio per effetto della pressione di un piede), la sabbia perde viscosità e si comporta come un liquido. Dato che il peso specifico o meglio la densità di un corpo umano è inferiore a quella della sabbia, un uomo può affondare nelle sabbie mobili per non più di metà del proprio volume. Ciò significa, all’incirca, che la melma non può superare l’altezza dell’ombelico. Non di meno le sabbie mobili restano pericolose; la difficoltà a venire fuori in assenza di soccorsi può portare alla morte per disidratazione, per fame o – nel caso delle sabbie mobili marine – per ritorno dell’alta marea. un po’ ovunque. Le sabbie mobili sono diffuse anche in Puglia. La zona umida di Lago Salso nel territorio di Manfredonia, per esempio, ne è ricca. Parliamo di un’area arginata di oltre cinquecento ettari ricavata da uno specchio d’acqua alimentato da un canale collegato col torrente Cervaro. A febbraio 2012 ciò che di fatto è un paradiso della flora e della fauna locale stava per diventare teatro di una disgrazia: Malgrado i divieti, due persone in sella ai rispettivi cavalli erano penetrate all’interno dell’Oasi incappando in un banco di sabbie mobili. Una delle due bestie se la vedeva subito brutta. Visto vano ogni tentativo di strappare al fango il cavallo tirandolo per le briglie, i due imprudenti chiedevano aiuto. Solo dopo due ore di ansia gli operatori del Centro Studi Naturalistici e i Vigili del Fuoco di Manfredonia riuscivano a liberare il malcapitato quadrupede. E’ possibile riconoscere le sabbie mobili? Premesso che si formano in presenza di spiagge soggette a bassa marea, a plaudi o acquitrini, vicino alle sponde dei laghi e alle sorgenti di acqua dolce, le sabbie mobili possono essere riconosciute per la presenza sulla superficie della melma di increspatura innaturali o di brevi chiazze d’acqua. E dalle sabbie mobili si può venir fuori anche senza aiuto? Sì, a condizione di accorgersi subito del pericolo e di non sprofondare oltre il ginocchio. Prima cosa, liberarsi di eventuali zaini. Quindi, muoversi il passo piano e lateralmente. In ogni caso, evitare di tenere le gambe ferme poiché la sabbia potrebbe stringere le gambe in una morsa e bloccare la circolazione.

Italo Interesse


Pubblicato il 25 Giugno 2019

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