Cronaca

Province smantellate: alla fine il prezzo dei tagli lo pagheranno gli impiegati?

Serpeggia ormai il panico tra i dipendenti delle province, gli enti di secondo livello che dal primo gennaio praticamente non esistono più. Il terrore di finire in quel trenta per cento di personale in esubero stabilito dalla legge, sta facendo salire la febbre degli ex provinciali, divisi tra paure e speranze. E la Regione Puglia, l’ente che dovrebbe accoglierli, se non fosse che Vendola ha già promesso quei posti ai ‘suoi’ precari? Il consigliere regionale Francesco Damone ha raccolto la rabbia e preoccupazione degli ex dipendenti delle sei province pugliesi e presentato una mozione con cui chiede al presidente della Regione Puglia di “intraprendere iniziative a vari livelli per tutelare tutto il personale delle Province pugliesi e di portare il tema al tavolo della Conferenza Stato-Regioni per evitare diversità di orientamento tra i vari Enti territoriali così da assicurare a tutti i lavoratori delle Province italiane parità di trattamento giuridico ed economico”. “La condizione di incertezza e di assoluta confusione che si è venuta a determinare nelle Province- si legge nel testo della mozione – a seguito dell’intervenuto declassamento istituzionale delle stesse nell’Ordinamento statuale vigente, ha determinato un clima di forte preoccupazione nel personale dipendente, la cui sorte non è stata regolamentata sul piano legislativo. I livelli di salvaguardia occupazionale del personale dipendente – ha rilevato Damone – in assenza di un processo condiviso di riordino delle funzioni, risultano minati non solo da una produzione normativa contraddittoria ed inconsistente, ma anche dall’evidente inadeguatezza del sistema politico a governare il delicato processo riformatore in atto. A questo si aggiungono – ha proseguito – i tagli finanziari ed occupazionali già operati dal Parlamento, in assenza di un necessario monitoraggio delle funzioni che costituiscono una seria minaccia sia per l’erogazione dei servizi fondamentali ai cittadini, sia per il personale dipendente, per il quale sussiste ormai un pregiudizio gravissimo ed un pericolo imminente. In vista della mobilitazione preannunciata  da tutte le Organizzazioni sindacali per il 25 febbraio a Firenze, tesa ad invitare il paese a promuovere una ferma azione di protesta per quanto in essere, si rappresenta – ha concluso Damone – la necessità di intervenire con la massima urgenza in favore del personale dipendente delle Province”. Vuoi vedere che, alla fine, il prezzo dei tagli di qualche centinaio di assessori e consiglieri delle province lo pagheranno, come al solito, le ruote più deboli del carro e cioè i poveri impiegati? (adl)


Pubblicato il 31 Gennaio 2015

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