Cultura e Spettacoli

Pompeo Magno ricco latifondista in Daunia

Gneo Pompeo, generale di Silla, Proconsole in Spagna, Console con Crasso nel 71 a.C., combatté contro Mitridate VI Eupatore, l’ultimo e più famoso dei Re del Ponto dello stesso nome. Poi, nel 60 a.C., formò con  Cesare e  Crasso il primo Triumvirato contro il Senato, ma, venuto in rotta  con Cesare, dopo una terribile lotta di parecchi anni, fu sconfitto definitivamente, nel 48 a.C., nella famosa battaglia di Farsalo, capitale della ‘ Thessaliotis ‘, in Tessaglia. Fuggì in Egitto, dove il Re Tolomeo Aulete, che era stato da lui largamente beneficato, lo fece uccidere. Dicono gli storici che persino Cesare, suo nemico, pianse per quante sua tragica morte. 

Sesto Pompeo, suo figlio, fu sconfitto proprio da Cesare nella battaglia di  Munda, in Spagna. Vinse, poi, Antonio e Ottaviano e li costrinse a firmare la pace di Miseno, ma fu però vinto, a sua volta, da Ottaviano e morì a Mileto nel 35 a.C.

La loro famiglia era suddivisa in due rami, quello dei Ruffi Bitinici e quello, che più interessa il nostro racconto, dei Magni, cui appartenevano.

Questi ultimi, in particolare, avevano fatto fruttare  così bene il capitale avito che erano diventati i più cospicui latifondisti del Piceno, regione doviziosa di oli, vini e frutta.

Il padre del primo e nonno del secondo dei nostri Pompei era identificato con l’appellativo di Strabone a causa di un occhio anomalo. Grazie alle sue ricche e vaste fattorie, controllava l’intera regione nella quale esse erano variamente distribuite.

Il potere di un grande proprietario terriero, nell’antichità, equivaleva pressappoco a quello che, al giorno d’oggi, un grande imprenditore esercita nella città e nelle aree in cui sono situati i suoi impianti, aziende e  uffici: un potere esteso e impalpabile, sostenuto non solo dai favori che ha fatto, ma anche da quelli che potrebbe fare, tanto più ampio quanto più grande è sempre il bisogno della gente comune di sperare nella protezione di un potente.

Su questa base provinciale e sulla disponibilità economica che la sua ricchezza gli assicurava, Strabone si costruì una soddisfacente carriera politica, grazie alla quale si trovò a rivestire magistrature importanti in uno dei momenti più critici della storia della Repubblica Romana, cioè durante la guerra marsica, o italica. o sociale, che dir si voglia. 

Continua a leggere sull’edizione cartacea. Acquistala on line o in edicola


Pubblicato il 24 Maggio 2013

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio