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“No” della maggioranza a una Commissione d’inchiesta sui due anni di emergenza Covid

Dopo di quasi due ore di dibattito, il Consiglio regionale della Puglia, nella seduta di ieri, ha respinto con 23 voti contrati, 16 a favore e due astenuti la proposta di legge presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia con la quale si chiedeva l’istituzione di una Commissione consiliare di inchiesta e di indagine sulla gestione Covid 19 in Puglia. In commissione consiliare, il 28 febbraio scorso, la proposta era stata sostenuta anche dalla maggioranza, però in Aula c’è stato un ripensamento da parte della maggioranza giallo-rossa che sostiene il governatore Michele Emiliano e la proposta ä stata bocciata. Le finalità per le quali il gruppo di Fdi voleva dar vita ad una commissione speciale d’indagine sulla gestione dell’emergenza pandemica in Puglia erano quelle di apportare un approfondimento su quanto è accaduto in questi due anni e oltre di pandemia e che sarebbe stata uno strumento utile nel caso di una recrudescenza del virus. “Eravamo convinti – ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale pugliese, Ignazio Zullo, dopo la bocciatura di detta pdl – che i colleghi avessero compreso il senso della proposta di legge di istituzione di una commissione di indagine sulla gestione Covid in Puglia”. Infatti, ha chiarito Zullo: “Dai presupposti con cui si era partiti il 28 febbraio, quando insieme in Commissione, maggioranza e opposizione, avevano ritenuto opportuno portare in Consiglio la pdl, ci siamo trovati invece oggi davanti ad assurdi dietrofront argomentati in maniera confusa e che, a voler pensare male, avevano il sapore di una tirata d’orecchi ricevuta dall’alto”. “Quindi – ha prosegue il capogruppo di Fdi – la maggioranza nel Consiglio regionale della Puglia, regione che ha registrato il maggior tasso di mortalità specifica per Covid e seconda solo alla Lombardia, non ha interesse a valutare in che modo la ‘struttura’ Covid ha operato, neppure per assumere elementi utili a prevenire un’eventuale recrudescenza della pandemia o ad apportare qualche miglioramento nell’affrontare questo tipo di malattie”.  Anche per il capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia, Davide Bellomo, sarebbe stato utile “fare tesoro degli eventuali errori del passato per non commetterne in futuro”. Infatti, per Bellomo, sarebbe stato questo lo scopo della istituzione di una Commissione di inchiesta e di indagine sulla gestione del Covid-19 in Puglia. “Purtroppo, – ha commentato il capogruppo pugliese del partito di Matteo Salvini – è prevalsa la volontà della maggioranza di nascondere la polvere sotto il tappeto”, perché “forse ci sono fatti che i cittadini non devono conoscere”. “Oppure -ha aggiunto Bellomo – per i consiglieri di sinistra tutto ha funzionato perfettamente e lo schema della gestione pandemica va replicato anche in caso di nuove e non auspicabili emergenze”. Però, la realtà per Bellomo dimostra pure che “sono molte le cose che avrebbero potuto andare meglio” e “riconoscerlo sarebbe stato un gesto di maturità politica da parte di chi ha dovuto affrontare, e siamo i primi a saperlo, una situazione totalmente inedita”. “Invece, – ha concluso il capogruppo regionale leghista – si è temuto che l’intento fosse quello di una speculazione di carattere elettorale”. Voto favorevole all’istituzione della Commissione d’inchiesta Covid anche dal Gruppo di Forza Italia, che con una nota ha commentato il ripensamento della maggioranza dichiarando: “Abbiamo assistito, oggi in aula, ad attacchi piuttosto vuoti da parte dei colleghi di maggioranza che sostenevano fosse in atto un tentativo di strumentalizzazione politica a firma dell’opposizione. Ebbene, si tratta di un’accusa che rispediamo ai mittenti, forti del diritto e dovere di ogni consigliere regionale di verificare e controllare il modus operandi di chi è al governo della Regione nell’esclusivo interesse dei cittadini”. Favorevole all’istituzione della Commissione anche l’unica pentastellata rimasta all’opposizione del governatore Emiliano, ossia Antonella Laricchia, che ha motivato il proprio “sì” alla Commissione ritendendo “indispensabile un tavolo di confronto per capire come migliorare il nostro sistema sanitario”. Invece, di tutt’altro avviso gli altri 4 consiglieri di maggioranza del Gruppo del M5S, che attraverso il capogruppo Marco Galante hanno dichiarato: “Nessuno vuole negare l’utilità di un lavoro di approfondimento su quello che è accaduto nella gestione del Covid, in modo da poter lavorare sui dati e migliorare la risposta regionale in caso di nuove ondate”. Però, secondo Galante, “l’intento di chi ha proposto l’istituzione della commissione d’inchiesta e di indagine sulla gestione Covid 19 in Puglia era diverso, ovvero avere qualche titolo sui giornali”. “Nelle regioni guidate dal centrodestra, come la Lombardia citata in aula – ha continuato Galante – purtroppo l’esito della Commissione d’inchiesta non ha portato a risultati soddisfacenti per la difficoltà nel reperire i dati e volevamo evitare che questo accadesse anche in Puglia”. Il capogruppo pentastellato, però, ha chiesto di riportare la proposta in Commissione al fine di “creare una sottocommissione che analizzi in toto la gestione della pandemia, in modo da offrire un servizio davvero utile ai pugliesi, che porti ad individuare nuovi modelli sanitari e sociali”. Dal fronte di maggioranza, a difesa del “no” alla Commissione d’inchiesta anche il Gruppo del Pd che ha motivato il ripensamento in Aula, rispetto al voto di febbraio in Commissione permanente su tale pdl, affermando che “La Commissione di inchiesta sul Covid è inadeguata ad un approfondimento scientifico sulle lezioni della pandemia e sull’impatto che essa ha avuto sul nostro sistema sanitario”. Infatti, per il Gruppo dei Dem alla Regione Puglia “la commissione sarebbe utile se avesse un approccio scientifico, magari affidandola a studiosi, medici, docenti universitari o esperti di sanità, per comprendere come si è trasformato il nostro sistema sanitario durante la crisi del Covid e dove porre ancora rimedio”. Invece, la Commissione d’inchiesta, così come concepita, per i Dem pugliesi “non va in questa direzione e cede alle strumentalizzazioni”, per perseguire un vantaggio politico. Infatti, secondo i Dem pugliesi, tutti sanno che “la Puglia ha fatto più vaccini rispetto ad altre regioni italiane ed anche questo è un dato difficilmente confutabile e se errori sono stati commessi, sarà la magistratura a definirlo”. Insomma, per la maggioranza di governo della Regione la gestione dell’emergenza Covid in Puglia politicamente è un capitolo chiuso. Invece, non lo è ancora – come è noto – per l’attività giudiziaria, che proprio su tale tema ha ancora aperti diversi fronti, il cui esito è tuttora ignoto anche se su piano investigativo – come si ricorderà – ci sono già stati degli sviluppi. Però, le indagini interne amministrative non sono di certo una duplicazione di quelle giudiziarie, poiché – come è ben noto – i poteri ed i temi per i quali si effettuano sono ben diversi. Ma questo è un altro discorso.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 1 Giugno 2022

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