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La Filiera Culturale va avanti senza il Comune, in arrivo il settimo tavolo - QuotidianodiFoggia.it
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La Filiera Culturale va avanti senza il Comune, in arrivo il settimo tavolo

Critiche anche alla direzione artistica del Teatro Giordano conferita a Vladimir Luxuria: “Operazione demagogica”

“Raccolgo e condivido la delusione della ‘Filiera della Cultura’ sulla gestione del settore da parte dell’amministrazione comunale e dell’assessore Alice Amatore. Tutti noi ed in particolare gli addetti ai lavori ci aspettavano un cambio radicale di rotta rispetto al passato, sul modus operandi perlomeno”. È il consigliere comunale Antonio De Sabato a rimarcare il dissenso verso il modus operandi dell’amministrazione circa le politiche culturali. Oltre alle “difficoltà di comunicazione e dialogo tra la commissione socio culturale – di cui De Sabato è vice presidente- e l’assessorato alla cultura”, il consigliere evidenzia “l’assoluta irrilevanza in cui è stata confinata la suddetta commissione circa le decisioni e l’organizzazione degli eventi”.

 

Si arriva all’organizzazione del Primo Maggio: “C’è stato uno scambio epistolare con l’assessore circa l’opportunità di organizzare un grande concerto, a partire dai temi del lavoro e della violenza stradale, puntando ad una collaborazione con Taranto da svolgersi a Parco Incoronata. Ci dovremo accontentare invece della solita kermesse così come la delibera approvata il 19 Aprile testimonia”. L’evento organizzato dal Comune e dall’assessorato alla Cultura, dalla 16 del pomeriggio, si terrà a Parco San Felice e vedrà circa 30 artisti esibirsi sul palco.

Altro che “‘rivoluzione culturale’, abusato slogan della campagna elettorale- aggiunge De Sabato- fin qui invece abbiamo assistito ad uno svuotamento del concetto stesso di cultura mentre risulta non pervenuta ancora una visione strategica di politica culturale”. L’esortazione è a uno spirito collaborativo con le comunità culturali della città e a politiche e programmi che “riflettano le vere esigenze e aspirazioni del settore”.

 

Critiche anche alla direzione artistica del Teatro Giordano conferita a Vladimir Luxuria, nomina che era nell’aria da vari mesi, già all’esordio della campagna elettorale di Episcopo. “Operazione demagogica”, la definisce il consigliere.

 

Sulla nota stampa della “Filiera Culturale” è intervenuto anche il segretario provinciale del movimento civico “Cambia”, l’ex parlamentare e consigliere comunale Nunzio Angiola. “Ero presente anche io quando, durante la campagna elettorale, Maria Aida Episcopo prometteva un approccio partecipato alla gestione delle problematiche culturali. Per Foggia, il settore culturale è essenziale, non solo come antidoto al proliferare della subcultura mafiosa, ma anche per attrarre turisti dall’Italia e dall’estero. A Foggia, nell’ambito culturale, stanno emergendo numerosi talenti, soprattutto giovani, spesso provenienti da una accademia, da un conservatorio di musica e da una università ormai rinomati. Per promuovere lo sviluppo dei talenti è fondamentale implementare una solida pratica meritocratica”.

 

La Filiera, nata nel 2020, ha riunito intorno a sé molti tavoli permanenti e il prossimo 24 maggio si appresta a organizzare il settimo incontro di questo tipo. Ha anche ottenuto il censimento degli operatori culturali nel Dup 2023-25 nonché il “Regolamento per l’erogazione dei contributi destinati allo svolgimento di attività culturali e di spettacolo”, approvato con deliberazione dei commissari il 26 gennaio 2023. “Non è stato mai né discusso né rivisto”, ha comunicato la filiera. Inoltre, “è stato addirittura disatteso in quell’unico punto davvero condivisibile, ovvero quello in cui stabilisce che le attività finanziate dal settore cultura devono essere scelte sulla base di un avviso pubblico, da pubblicare entro il 31 marzo di ogni anno”. Altra criticità evidenziata: “Non è chiaro in che modo presentare all’assessorato proposte per la realizzazione di attività culturali, né con quali criteri si procederà ad accettarle o scartarle. Non vogliamo e possiamo accettare che i progetti culturali tornino ad essere quell’antico ricordo delle proposte dirette e gestite monocraticamente, a porte chiuse da non si sa quale competente commissione, oppure (peggio) selezionate in base a regole assolutamente discrezionali, prive di un confronto aperto e pubblico con chi opera nel settore e prive di obiettivi culturali a lungo termine”. Le critiche riguardano anche la mancata convocazione di un Tavolo con il Comune e, appunto, come ha scritto De Sabato raccogliendo il dissenso, il concerto del Primo Maggio.

 

Ma qualcuno ha deciso di uscire anche dalla Filiera. È Salvatore Imperio, degli AttiVisti Foggiani, che da qualche giorno non ne fa più parte. Nella sua nota parla di “estromissione” arrivata dopo aver proposto all’amministrazione Episcopo “l’attivazione della Consulta della Cultura già approvata da una amministrazione della sua stessa parte politica in passato”. Imperio si riferisce all’amministrazione Ciliberti, questo strumento va solo “attivato”, precisa “e non riguarda solo la Filiera ma tutto il comparto culturale. Il periodo dei commissari è finito, ora c’è la politica con cui interloquire”. Ritiene non opportuna “la mancata istituzionalizzazione della Filiera creando un’associazione, la difesa delle maestranze e degli operatori passa attraverso la presentazione di proposte e il dialogo con le istituzioni. Non rinnego nulla di tutto il percorso fatto a nome del Comparto sino a ottobre 2023, ma oggi che abbiamo una amministrazione, quello che separa la contestazione ad ogni costo da chi vuole costruire il futuro attraverso riforme strutturali è netto”.

 

Paola Lucino


Pubblicato il 30 Aprile 2024

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