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Le aziende agricole foggiane si tassano per pagare 14 immigrati

Quattordici immigrati hanno lavorato ‘in nero’ nelle campagne del Foggiano per la raccolta di pomodori, sotto il controllo di un caporale. Il loro compenso sarebbe stato di 2 euro e 50 centesimi per ogni cassone ma dopo 4 giorni di lavoro sono stati mandati via senza ricevere il loro compenso. Gli immigrati hanno denunciato quanto accaduto alla Cgil e l’organizzazione sindacale ha segnalato la vicenda all’Organizzazione di produttori del Mediterraneo che ha espulso il proprio associato e pagato i 14 lavoratori con le tariffe previste, circa 48 euro al giorno. Il segretario generale della Flai Cgil Foggia, Daniele Calamita racconta: “Sono stati i lavoratori immigrati a cercarci, avevano lavorato per 4 giorni e poi, non abbiamo capito perche’, sono stati cacciati senza ricevere neppure quanto pattuito. Erano in nero, senza contratto, e alla merce’ di uno dei tanti caporali”. Il sindacato ha segnalato il nome dell’ azienda all’Op Mediterraneo che associa 150 produttori della provincia di Foggia che “prima ha comunicato all’azienda l’espulsione immediata dall’organizzazione e poi si sono fatti carico delle quattro giornate di lavoro dei 14 immigrati”. Ogni lavoratore ha ricevuto 201,40 euro, molto di piu’ di quanto avrebbero avuto dal caporale e dall’azienda. Tra Flai-Cgil e Op Mediterraneo e’ stato sottoscritto un accordo che per la prima volta coinvolge sul terreno della legalita’ una organizzazione. La vicenda da un lato, ha messo in difficoltà la sua organizzazione di produttori agricoli, consegnando all’industria di trasformazione un prodotto scadente; dall’altro, ha impiegato nella raccolta del pomodoro quindici braccianti africani senza alcun contratto, non versando loro, in quattro giorni, neppure un centesimo.A quel punto – caso più unico che raro in Italia – la OP Mediterraneo di Foggia, che conta 150 associati, ha espulso l’agricoltore che non ha rispettato i principi etici alla base degli accordi di filiera sottoscritti tra le organizzazioni di produttori e le industrie di trasformazione.Al tempo stesso, la cooperativa agricola si è impegnata con la Flai Cgil a versare ai braccianti le paghe che avrebbe dovuto versare l’ormai ex socio: si tratta, complessivamente, di 2800 euro, che la OP Mediterraneo chiederà all’agricoltore con un’azione di rivalsa. Ad aggravare la posizione dell’ex socio, c’è la consegna al conservificio di un prodotto pessimo, con i cassoni di pomodoro pieni di terra.


Pubblicato il 2 Settembre 2015

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