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In Capitanata è boom di nuove imprese, è prima in Puglia

La provincia di Foggia è la prima realtà per la crescita di nuove imprese in Puglia nel secondo trimestre 2015 con un saldo positivo dell’1 per cento (709 aziende). Inoltre, strano ma vero, la Capitanata si piazza al secondo posto in Italia. La seconda provincia nella regione è Lecce, con un tasso dello 0,97 per cento che significa il quarto posto nella classifica nazionale, con un saldo di 689 aziende. Brindisi e Taranto sono nella media regionale, rispettivamente con lo 0,76 per cento (271 imprese) e lo 0,74 (353). Fanalino di coda Bari, con un tasso di crescita inferiore (0,57 per cento), seppur utile con 858 aziende in saldo positivo. Lo si evince dall’ultimo rapporto delle camere di commercio. In termini relativi lo stock delle imprese e’ cresciuto dello 0,97%, contro lo 0,83% del secondo trimestre 2014 e lo 0,66% dell’analogo periodo del 2013. Le imprese registrate nella provincia di Lecce, pertanto, sono 71.904 al 30 giugno 2015. Il tasso di crescita (0,97%) registrato dalle imprese salentine tra aprile e giugno 2015 colloca la provincia di Lecce alla quarta posizione su scala nazionale, dopo Foggia che si colloca al secondo posto (1%) con un saldo di 709 aziende. Brindisi e Taranto registrano tassi di sviluppo pari allo 0,76% e 0,74% con un saldo, rispettivamente, di 271 e 353 imprese. Bari, invece, con un saldo di 858 nuove aziende, realizza un tasso di crescita dello 0,57%. Il tasso medio nazionale e’ dello 0, 63%, quello regionale e’ di 0,76%.  Nel trimestre considerato quasi tutti i settori economici hanno registrato saldi positivi ad eccezione di quello manifatturiero (-20 imprese) e i settori estrattivo e delle public utilities con un saldo, in entrambi e casi, di -1. E’ da sottolineare che il saldo complessivo comprende 479 imprese non classificate, alcune delle quali potrebbero essere riconducibili a tali settori, ragion per cui il loro saldo cambierebbe di segno.Positivi, invece, sino i saldi del comparto costruzioni con 62 imprese in piu’, dell’agricoltura (+55) del commercio (+38) e dei servizi di alloggio e ristorazione (+25). In termini numerici, il trimestre primaverile ha visto nascere 97.811 nuove attività e certificato la chiusura di 59.831 attività già esistenti, con il risultato di un saldo positivo pari a 37.980 imprese in più rispetto alla fine dello scorso mese di marzo, il migliore degli ultimi quattro anni. In termini relativi, lo stock delle imprese si è pertanto accresciuto dello 0,63% (contro lo 0,59 rilevato nel secondo trimestre 2014) portando il totale delle imprese registrate in Italia, al 30 giugno di quest’anno, al valore di 6.045.771 unità.Sul fronte delle crisi d’impresa, il trimestre da poco concluso offre segnali anche più incoraggianti. Le aperture di nuove procedure fallimentari si sono infatti fermate al valore di 3.654, il 9,6% in meno dello stesso trimestre del 2014, mentre quelle di concordati preventivi (414) hanno fatto registrare una frenata ancora più netta (-22,9% rispetto a dodici mesi fa).


Pubblicato il 1 Settembre 2015

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