Cultura e Spettacoli

L’arte di Gaia Di Lorenzo e la tradizione degli sciàmbule

Pietramontecorvino è diventata in questi giorni – e lo sarà fino al 26 settembre – il teatro di un intervento in situ d’arte contemporanea, realizzato dall’artista romana Gaia Di Lorenzo nell’ambito di  Una Boccata d’Arte, che  promuove in venti borghi, uno per ogni regione italiana, con venti artisti emergenti e non, l’incontro tra arte contemporanea e bellezza storico artistica dei borghi più belli ed evocativi d’Italia. Il progetto di Fondazione Elpis e Galleria Continua, con la partecipazione di Threes Productions e il patrocinio di Pugliapromozione e della Regione Puglia, è stato inaugurato sabato scorso alla presenza di Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia, del sindaco Raimondo Giallella, del presidente della Pro Loco Filomena Del Ciampo, dello scrittore Raffaele Iannantuono, esperto di tradizioni locali, del curatoreBruno Barsanti e naturalmente dell’artista Gaia Di Lorenzo. Dopo alcuni sopralluoghi nel borgo del Subappennino Dauno, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, già a marzo in pieno lockdown e poi in occasione della festa di Sant’Alberto, le opere sono state realizzate a Terravecchia, nel borgo antico di Pietramontecorvino. Temmatemenetè è il titolo dell’intervento diffuso, la cui traduzione potrebbe essere «Ti ucciderei, ma non ne ho voglia», e prende spunto dal ritornello di uno sciàmbule, forma di canto tradizionale diffuso in alcuni paesi dei Monti Dauni, praticato su un’altalena improvvisata con un ceppo da ardere, sospeso tramite una fune alla porta d’ingresso delle abitazioni.“In Una Boccata d’Arte Pietramontecorvino rappresenta la Puglia in un percorso interessante e simbolicamente significativo per la ripartenza  del sistema culturale e turistico pugliese – commenta Aldo PatrunoL’intervento diffuso a Terravecchia realizza una felice sintesi fra il patrimonio materiale e immateriale di un borgo fra i più belli d’Italia e l’esplorazione di nuovi linguaggi contemporanei, offrendo ad una giovane artista con una visione internazionale la possibilità di ripartire dalle radici identitarie di questo luogo per proiettarlo nel contemporaneo, attraverso l’arte; una operazione di cui abbiamo bisogno, soprattutto in questo momento. Penso che “Una Boccata d’Arte” rappresenti una occasione importante per ri-mettere al centro i borghi e le aree interne, anche in una prospettiva di internazionalizzazione e destagionalizzazione dell’offerta turistica regionale.  E’ nel contempo un’operazione di vero e proprio welfare culturale che realizza, attraverso l’arte, una interazione virtuosa fra la comunità, il proprio patrimonio culturale e la valorizzazione di un borgo straordinario ed autentico.”Temmatemenetè Nìnne ka quèste jiè ‘a lùtema canzòne! (Ragazzo, questa è l’ultima canzone). Tramandati in forma esclusivamente orale, gli sciàmbule si cantavano unicamente nella settimana del Carnevale e consentivano di rovesciare temporaneamente le gerarchie, i costumi e la morale vigente, veicolando di volta in volta messaggi e sentimenti proibiti d’amore, di sdegno o di dolore. L’idea di soglia fisica e simbolica è al centro dell’intervento di Gaia Di Lorenzo, che ha come fulcro principale il portone d’ingresso alla corte del Palazzo Ducale. Qui l’artista ha installato una grande tenda in alluminio che richiama le tradizionali moschiere diffuse nei borghi del Meridione (scendelìlle nel dialetto locale), sormontata da una traversa in legno di noce intarsiato con acero bianco su cui è incisa la frase Temmatemenetè. La decontestualizzazione di un elemento tipicamente popolare ha l’effetto di proiettare l’intera corte in una dimensione insolita da interno domestico. A fare da eco all’installazione principale, nei vicoli e nelle piazze di Terravecchia, altre 13 moschiere riattivano passaggi e porte di case abbandonate e su ciascuna moschiera è incisa una frase degli sciàmbule.“Cerco sempre di rendere l’arte contemporanea familiare e comprensibile soprattutto alla gente dei luoghi dove realizzo le opere” – commenta  Gaia Di Lorenzo – “forse Temmatemenetè è comprensibile più ai locali che agli addetti ai lavori”.Gli fa eco Bruno Barsanti, curatore della mostra per conto di Elpis:  “Un progetto stimolante e anche difficile visti i tempi ridotti, ma abbiamo avuto la fortuna di incontrare le persone che lavorano nel borgo e lo animano, grazie alla intermediazione del sindaco e della Pro Loco; artigiani come Sergio Mascia, ebanista, o esperti di tradizioni locali come lo scrittore Raffaele Iannantuono, autore del libro “Sciàmbule” che ci ha dato una traccia molto importante.”

Gaia Di Lorenzo costruisce i suoi lavori sovrapponendo livelli di significato apparentemente distanti passando dalla pittura alla scultura e incorporando testo, schizzi e stampe digitali. I suoi soggetti provengono in egual misura dalle immagini dei social network, da oggetti d’antiquariato e da opere d’arte dei suoi colleghi. Tra le mostre più recenti: We contain each other (Breve storia di una spugna), ADA, Roma nel 2019 e Sitting Amongst, Jupiter Woods art organisation, Londra, nel 2018. Per maggiori info: www.ada-project.it/gaia-di-lorenzo/


Pubblicato il 30 Giugno 2021

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