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Insediamento abusivo a Stornara: il sindaco lo sgombra, Cgil e Arci replicano - QuotidianodiFoggia.it
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Insediamento abusivo a Stornara: il sindaco lo sgombra, Cgil e Arci replicano

Nigro: “Era lì da 30 anni”. La risposta: “Ci vuole spirito di concertazione”

È stata sgomberata alla fine di aprile la masseria in località Francipane, fra Stornara e Stornarella. È stato il sindaco Roberto Nigro a darne notizia sui social. “Continua il lavoro di questa amministrazione al ripristino della legalità per quanto riguarda gli insediamenti abusivi”. Nell’insediamento informale vivevano una trentina di lavoratori agricoli stranieri. Per il sostegno, il sindaco ha ringraziato la Prefettura di Foggia con un plauso alle Forze dell’ordine, in particolare alla stazione dei Carabinieri di Stornara che ha seguito l’intervento in tutte le sue fasi.

“Erano abusivi- ribadisce il sindaco-, vivevano in un luogo abbandonato e pieno di immondizia. Ci siamo mossi in accordo con la Prefettura. Questa situazione andava avanti da più di trent’anni. Si sono già tutti risistemati, fra Casa Sankara e altri luoghi”.

A Casa Sankara – che ha fornito la sua disponibilità all’accoglienza ed è in attesa di qualcun altro, come riscontrato dal Quotidiano di Foggia- finora sono arrivate da Stornara una decina di persone.

Ma la Cgil e l’Arci hanno fatto sentire la loro voce sulla vicenda con Daniele Calamita, coordinatore sindacale dei 5 Reali Siti, e con Domenico Rizzi, presidente provinciale Arci.

La questione che pongono è la seguente: “È superfluo sottolineare che da sempre ci battiamo per il superamento di questi ghetti che non hanno i requisiti minimi di decenza e vivibilità per chi in tali contesti ci vive, o per meglio dire ci sopravvive. Ma dovrebbe prevalere uno spirito di concertazione e condivisione dei percorsi nell’affrontare tali problematiche”.

Cioè, spiegano “farsi carico, tutti insieme, di una condizione e dare ognuno un contributo fattivo per individuare soluzioni che da un lato siano dignitose per chi viene sgomberato, e che dall’altro evitino uno spostamento meramente geografico di un ghetto”.

La domanda che pongono agli amministratori di Stornara, in primis al sindaco – di cui menzionano la “soddisfazione” mostrata sui social per il risultato ottenuto- è: “Adesso quelle persone dove si sono accampate? Il nuovo ghetto dove è sorto?”. E fanno riferimento ad altri episodi del passato mostrando gli sviluppi. Per dire, nel 2017 le ruspe abbattono le baracche nel Gran Ghetto di Rignano dove persero la vita due cittadini del Mali. Ancora le ruspe a Borgo Mezzanone nel 2019.

“Abbiamo già assistito a sgomberi forzosi di ghetti che, dopo l’intervento delle ruspe e dell’esercito, spenti i riflettori, sono rinati. Il ‘Gran Ghetto’ si è rinforzato e oggi conta molte più persone di quante ce ne fossero all’inizio. Le nostre osservazioni, quindi, non sono fuori luogo e sono poste nell’interesse della collettività e della comunità dei 5 Reali Siti”.

Da tempo, inoltre, la Cgil chiede di accelerare con l’attuazione del Pnrr per il superamento degli insediamenti abusivi in Capitanata e anche per capire quale idea complessiva si abbia, nei Comuni, per raggiungere gli obiettivi previsti.

“Pensiamo- proseguono Cgil e Arci- che la concertazione sia un ottimo esercizio di democrazia applicata e che serva proprio per risolvere i problemi e non spostarli temporaneamente o fisicamente in altri luoghi”.

Paola Lucino


Pubblicato il 9 Maggio 2024

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