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Foggia penultima in Italia nella classifica della qualità della vita

Foggia penultima nella consueta classifica di fine anno de “Il Sole 24 Ore”. Il capoluogo dauno è alla posizione 106, davanti soltanto a Crotone. Lo scorso anno era 100esima.La nuova geografia provinciale del benessere, che va da Trieste a Crotone nella classifica generale della 32ª edizione della Qualità della vita, si candida a diventare una bussola per orientare investimenti e progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Intanto è  Trieste la provincia italiana con la miglior qualità della vita. Il capoluogo del Friuli Venezia-Giulia guadagna 4 posizioni rispetto allo scorso anno e si porta in testa alla classifica, precedendo Milano e Trento.
Su tutti svetta il Nord-Est, di cui fanno parte 7 delle prime 10 province. In netta risalita Roma, che conquista 19 posizioni ed è 13/ma. Bologna, in testa nella rilevazione dello scorso anno, scende di qualche posizione (è sesta) ma conquista il primo posto in ‘Demografia, società e salute’ soprattutto grazie agli elevati livelli di istruzione della popolazione. In fondo alla classifica c’è la provincia di Crotone, preceduta da quella di Foggia e di Trapani. Un divario territoriale ormai marcato, contro il quale la ministra per il Sud, Mara Carfagna, promette un cambiamento di rotta. “La classifica così penalizzante delle nostre città confermata anno dopo anno fino a ieri era un destino difficilmente modificabile – ha detto durante la presentazione del rapporto -. Oggi non lo è più. Oggi è il punto di partenza di una ripresa ben programmata, ben finanziata e puntellata da numerosi sostegni che ci consente di dire: il Mezzogiorno finalmente comincia a cambiare”.
L’analisi condotta dal quotidiano economico prende in esame 90 indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero. L’unica new entry nella top 10 è di Treviso che conquista il titolo di “provincia delle donne”, salendo in cima all’inedita classifica elaborata per la prima volta quest’anno. Al secondo posto c’è la provincia di Prato e al terzo quella di Siena. “Abbiamo messo in campo una serie di politiche sul territorio e progetti – ha detto il sindaco di Treviso, Mario Conte – per permettere a chiunque, uomini e donne, di esprimere il proprio talento”. “Il divario territoriale anche dal punto di vista della parità di genere non mi ha stupito, purtroppo – il commento della ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti -. Il nostro Paese deve fare processi di profonda riforma su questo. Serve una visione d’insieme. Vogliamo cambiare le regole del sistema”.
Le province lombarde, che lo scorso anno risentirono della pandemia, riconquistano tutte diverse posizioni. Milano, per esempio, torna in vetta nelle voci ‘Ricchezza e consumi’ e ‘Affari e lavoro’, risultando prima, tra l’altro, per i prezzi delle case, la retribuzione media annua, l’incidenza di imprese che fanno e-commerce e la diffusione dei servizi bancari online.Il progressivo superamento della crisi pandemica, poi, rilancia altre città metropolitane: Firenze sale dal 27/mo all’11/mo, Bari (71/ma) guadagna una posizione, mentre Napoli (90/ma) ne guadagna due. “Ora abbiamo le risorse per poter colmare i gap a livello territoriale che vanno oltre quello Nord-Sud – le parole del presidente dell’Anci, e sindaco di Bari, Antonio Decaro -.
E’ un’occasione importantissima per recuperare anche i divari generazionali, di genere e territoriali. Quello che manca oggi sono le risorse umane”.

 


Pubblicato il 14 Dicembre 2021

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