Cultura e Spettacoli

Estrazioni del lotto, a San Ferdinando si ricordano ancora di Ignazio Torraca

A San Ferdinando di Puglia si ricordano ancora di Ignazio Torraca, un semianalfabeta detto Il Monco nato nel 1872. Di cosa vivesse prima dell’evento che gli cambiò la vita nessuno se lo ricorda, però se è vero che perse il braccio per lo scoppio di un mortaretto è segno che faceva il maestro pirotecnico o l’aiutante di qualche maestro pirotecnico. Quell’incidente, dicevamo, fu determinante. Per inspiegabili ragioni neurologiche il Monco di colpo, quasi morbosamente, si appassionò alle estrazioni del lotto e al punto da arrivare all’elaborazione di una personale tabella di gioco. Grazie a questa tabella, che tenne nascosta sino a quando diede buoni risultati, si conquistò una fama che varcò i confini pugliesi. Il vertice della popolarità Torraca lo toccò nel 1926. Annunciò un ambo su tutte le ruote il 2 gennaio e un altro ambo, ancora una volta su tutte le ruote, il sabato successivo (all’epoca si giocava al lotto solo una volta alla settimana). Azzeccò entrambe le volte. Il suo capolavoro fu l’estrazione del 23 gennaio dello stesso anno. Il Monco aveva annunciato questa volta un terno e su ruota determinata, quella di Napoli : 21-54-82. Quei numeri uscirono e Torraca divenne una celebrità. Una celebrità, tuttavia, che doveva ‘spaccare la mille lire’ per andare avanti. Torraca, infatti, non giocava mai i numeri che annunciava. Perché? Aveva ricevuto un ‘dono’ che poteva mettere a disposizione solo del prossimo pena chissà che?… Forse accettò questa ‘missione’ in cambio della gloria, la quale quanto meno lo strappava dalla precedente e frustrante condizione di Signor Nessuno. I giornalisti se lo contendevano, mentre il popolino lo subissava di lettere  (a un certo punto l’unico ufficio postale di San Ferdinando dovette procedere a nuove assunzioni). Insomma, il Monco rinunciò ad arricchirsi, presumibilmente contentandosi dei regali che i beneficiati gli facevano. Poi un giorno, all’improvviso e senza un perché, il suo sistema cominciò a inanellare un insuccesso dietro l’altro. In breve Torraca perse tutta la credibilità sin lì guadagnata. Si ridusse in miseria. Ciò tuttavia non gli impedì di raggiungere l’inviabile età (per quei tempi un record) di 88 anni. Il Monco si spense nel 1960. In cosa consisteva il suo sistema, che egli rese pubblico quando i ripetuti insuccessi lo screditarono? Chi abbia voglia di perdervi la testa non ha che da cercare in Rete, dove il complicato calcolo è ampiamente esposto. Ma non si faccia illusioni. Di tutti i giochi d’azzardo di cui lo Stato abbia il monopolio, quello del Lotto è il meno conveniente per lo scommettitore essendo il vantaggio del ‘banco’ addirittura sleale. Una cosa risaputa e scientificamente dimostrata. Eppure, ogni settimana, sono almeno tre milioni gli italiani che sfidano la sorte muovendosi fra i novanta numeri.  ‘La tassa dei fessi’, viene chiamato questo malsano esercizio della speranza, in taluni casi vicino alla tirannia psicologica e che di fatto si traduce in un prezioso sostegno al malandato Erario.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 7 Maggio 2019

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio