Cultura e Spettacoli

Davanti al presepe, i dolci di casa nostra

Ha indagato a proposito di fiere e mercati, canti e ninne nanne popolari, proverbi, riti nuziali, filastrocche, folclore marinaro, ex voto, tarantolismo, ludi infantili… Poteva Saverio La Sorsa, che è stato il più grande ricercatore della tradizione in Puglia, tralasciare l’indagine sui dolci natalizi di casa nostra? Celebre è rimasto un suo studio in proposito, ‘Usi, costumi e feste del popolo pugliese (F. Casini Editore, Bari 1925). Scorrendone alcune pagine, però, sorgono dubbi : A proposito di leccornie tipiche di questi giorni, La Sorsa ne spiega il significato simbolico in questi termini : “Le cartellate rappresentano le lenzuola di Gesù Bambino, i ‘calzoncicchi’ il guanciale su cui Egli posò il capo, i ‘calzoni di S. Leonardo simulano la cuffia , il latte di mandorle è il latte della Vergine e i mostaccioli sono i dolci del battesimo “. C’è qualcosa che non va. La forma arricciata di una cartellata può sì ricordare le pieghettature assunte da un lenzuolino che avvolga un neonato, ma come avvicinare alla purezza del Salvatore il colore bruno, persino minaccioso della cartellata al vincotto? Si dirà, ma c’è quella al miele con la sua tinta dorata… Andiamo a calzoncicchi e calzoni di San Leonardo. La differenza sta nella misura, va bene, ma di quanto si differenziano i primi dai secondi? La Sorsa tace. Proviamo a metterci una pezza: Se il calzoncicchio è piccolo abbastanza da farne un solo boccone, per il calzone serve almeno tirare un morso. Dunque, il rapporto minimo è di uno a due. Quanto alla relazione tra latte di mandorle e latte della Vergine siamo tutti d’accordo. Infine i mostaccioli. Se a tale proposito il La Sorsa parla di ‘battesimo’, evidentemente si riferisce al battesimo di nostro Signore. Una cerimonia che non ebbe luogo nei primi giorni di vita del Redentore giacché nell’anno zero quel sacramento era sconosciuto allo stesso Gesù, il quale fu battezzato dal Battista molto più avanti, quando era vicino ai trentatre anni, come concordano Marco, Matteo e Luca. Né gli Evangelisti fanno cenno a feste, invitati, rinfreschi e bomboniere. Qui per capirci servono fantasia e leggerezza: Gesù è bell’e battezzato al momento della nascita (ecco un altro mistero della fede). Pertanto, chiunque si presenti ad adorarlo si intenda invitato ad un casareccio ricevimento. Davanti al presepe c’è un cestino di mostaccioli. Prego, favorite… sembra dire la Madonna (sempre materna, generosa, lei). Dopo il primo mostacciolo, ecco San Giuseppe invitare con un gesto a ‘ripetere’ (sempre parco di parole, lui). Il devoto obbedisce e, ingolosito, pensa già al terzo dolcetto ma lo frena lo scrupolo : e poi gli altri?… Ma non fare complimenti, piglia, non ti preoccupare, interviene telepaticamente il Bambinello (già si vede di che stoffa è fatto. Lui): Mò che divento grande, continua ancora a dire con gli occhi suoi grandi e belli, ti faccio vedere io. Dammi cinque pani e due pesci…

Italo Interesse

 


Pubblicato il 21 Dicembre 2019

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