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Centri per l’impiego: nel limbo i quasi trecento formatori pugliesi

“Sempre più indecifrabile la situazione dei duecentottantasette formatori che in tutta la Puglia collaborano nei vari centri per l’impiego. Non ricevono stipendio da ben quattro mesi, ormai, e non è chiaro il loro destino lavorativo. Si attendevano decisioni e risposte dalla Regione Puglia, che aveva promesso l’individuazione di soluzioni anche attraverso una cosiddetta commissione di saggi, di cui non si sa nulla. I cittadini pugliesi, in particolare quelli più in difficoltà che si rivolgono ai centri per l’impiego e necessitano di aiuto e supporto che programmi come il REI, o “M’informo e lavoro”, non possono restare nel limbo insieme al destino di questi formatori. Se si fermano i 287 formatori, si fermano anche i programmi sociali di migliaia di persone”, spiega tutto d’un fiato il segretario regionale di <<Sinistra Italiana>>, Nico Bavaro. Priva di soluzione, dunque, la vertenza dei formatori, dipendenti degli Enti di Formazione Professionale, impegnati dal lontano 2002 all’interno dei Centri per l’impiego della Regione Puglia, in convenzione prima con le Province e ora direttamente con l’ente regionale. Regione Puglia che, con il passaggio delle competenze sulle politiche attive del lavoro dalle soppresse, Province, ha lasciato incancrenire l’ennesima stagione di difficoltà economica e di mortificazione della dignità di tanti dipendenti-lavoratori a causa dei problemi nelle procedure amministrativo/gestionali e nella erogazione degli stipendi attraverso la stipula della convenzione con gli Enti di Formazione Professionale. Questione insuperabile sarebbe relativa alla proroga dal 01/07/2018 al 31/12/2018. Nonostante le rassicurazioni politiche dell’Assessore Sebastiano Leo, però, non si intravede luce dal tunnel di lavoratori immersi nel limbo, paralizzando praticamente le attività dei Centri per l’impiego, specie quelli più grossi di Terra di Bari. A questo si aggiunge l’incertezza lavorativa a partire dal 1 gennaio 2019: senza i formatori si bloccherebbero servizi oggi indispensabili quali ad esempio il rilascio della DID (dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro), la stipula del patto individualizzato e l’avvio dei tirocini formativi. Insomma, i formatori pugliesi non sono più disposti a subire i ritardi nell’erogazione degli stipendi e la mancanza di garanzie sulla continuità lavorativa a partire dal 1° gennaio 2019, garantendo quei servizi necessari e indispensabili per il cittadino ed il futuro dei formatori dei Centri per l’impiego dopo il 31 dicembre 2018. Per Nico Bavaro, quindi, l’unica soluzione è che la Regione utilizzi sin da subito, dal prossimo bilancio, fondi ordinari, per garantire una proroga di un anno e nel contempo individuare la soluzione ottimale che metta in sicurezza il destino lavorativo dei formatori. E quindi, ancora, “…la fruibilità dei programmi di reinserimento lavorativo o di accesso ai sistemi di sostegno al reddito per migliaia di cittadini pugliesi. Si faccia presto”. (adl)


Pubblicato il 13 Novembre 2018

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