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Agricoltura cenerentola dell’Ue: che mazzata per Puglia e Capitanata

L’agricoltura resta la grande cenerentola delle politiche comunitarie, e la disaffezione dell’Ue verso il comparto primario rappresenta un ulteriore vincolo per la ripresa, soprattutto nelle zone, come il Mezzogiorno, la Puglia e la Capitanata tradizionalmente vocate per l’agricoltura. Tutto questo alla vigilia di due appuntamenti importanti, forse decisivi: il varo della nuova PC (Politica Agricola Comunitaria) e la rivisitazione del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Puglia, anche questo alimentato da fondi comunitari.

Per fortuna, una volta tanto, la politica non sta a guardare. Alle prospettive che si schiudono con la nuova PAC ha dedicato una seduta monotematica ed aperta il consiglio provinciale, mentre l’assessore provinciale all’agricoltura, Nino Santarella, sta chiamando a raccolta tutte le forze agricole per creare una piattaforma condivisa che punti alla revisione del Piano Triennale per l’agricoltura (provinciale) e quindi presenti alla Regione una proposta unitarie per quanto riguarda il Piano regionale di Sviluppo Rurale. Per ascoltare gli stakeholder, l’Assessorato ha dato vita ad uno specifico blog (l’indirizzo web è http://agricolturadauna.blogspot.it/).

Il successo di questa sfida dipende tutto, o quasi, dall’atteggiamento e dal comportamento del Governo nazionale e dell’Ue verso i problemi dell’agricoltura.

E’ evidente che il comparto ha bisogno di una massiccia iniezione di risorse finanziarie fresche, di sovvenzioni pubbliche. E’ successo qualche mese fa, quando la crisi economica internazionale ha raggiunto i suoi livello più acuti. I governi sono intervenuti bruciando risorse notevolissime per salvare le banche ed evitare che la crisi precipitasse in un vortice irreversibile. E’ accaduto subito dopo a favore dell’industria, soprattutto quella automobilistica.

Bisognerebbe domandarsi perché ancora non sia successo per l’agricoltura. Bisognerebbe domandarselo in termini prima di tutto politici, anche a costo di ricevere risposte scomode. La risposta amara è che il comparto agricolo non “tira”, in termini di peso politico, quanto gli altri comparti dell’economia.

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Pubblicato il 21 Novembre 2012

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