Cultura e Spettacoli

Quei ben nascosti specchi d’acqua dolce

La provincia di Foggia ‘nasconde’ – e bene, anche – alcuni specchi d’acqua dolce. Nel territorio di Biccari, a nord-est del Monte Cornacchia, la cima più elevata di Puglia si allarga il Lago Pescara (vedi immagine). Lo si raggiunge (a quota 902 metri !) percorrendo la Strada Provinciale 129 che collega Biccari a Roseto Valfortore. Ma gli escursionisti preferiscono lasciare l’auto a Biccari e incamminarsi lungo un sentiero. Dopo qualche minuto di marcia si giunge a Boschetto, 107 ettari di cerri, olmi e roverelle sul versante nord orientale del rilievo di Monte Sidone ; lì trova posto la prima area picnic. Dopo un quarto d’ora di agevole scarpinata ecco il lago con la seconda, meglio attrezzata e frequentatissima area picnic (sono presenti punti ristoro e centri di accoglienza). Esteso circa quattro ettari e profondo al massimo sei metri, il Pescara è un bacino lacustre naturale alimentato da sorgenti sottolacustri e da ruscelli che si formano a seguito delle precipitazioni e allo scioglimento dei ghiacci. Oltre che il più elevato, il Pescara è pure il più grande lago naturale d’acqua dolce della nostra regione (i giganteschi Locone e Occhito altro non sono che invasi, mentre l’acqua del Lesina e del Varano è salmastra). Inserito nell’area naturale del Monte Cornacchia e del Bosco della Cerasa (94 ettari sul versante settentrionale dell’altura del Toppo Pescara), il territorio del lago Pescara è di notevole interesse ambientale. Come tale costituisce un ecosistema di grande valore ;  particolarmente ricca si presenta la vegetazione igrofila, che in primavera produce affioramenti vegetali capaci di coprire due terzi dello specchio d’acqua. Nel sottobosco di Boschetto e Cerasa, invece, è facile trovare orchidee come l’Orchis purpurea e colonie di un rarissimo Giglio selvatico che si distingue per la vistosa fioritura arancione. Sul Gargano, poi, esiste il Cutino d’Umbra, all’interno dell’omonima Foresta. Tecnicamente esso è un ‘laghetto’, ovvero una via di mezzo tra il maxi-stagno e il micro-lago (sul Gargano si chiamano ‘cutini’ gli specchi d’acqua permanente che si formano negli incavi e negli avvallamenti dal fondo impermeabile in cui si raccoglie la pioggia). Esteso per circa un ettaro e collocato nel cuore della Foresta a quota 790 metri al centro di una vasta dolina, il laghetto d’Umbra presenta forma ellittica (lunghezza 125 m., larghezza 70) e una profondità massima di due metri. Ospita una flora ricchissima nella quale spicca un’orchidea endemica. Nelle sue acque nuotano l’Alborella e la Carpa e alcune specie introdotte (Carassio Dorato e il Pesce Gatto) ; presenti anche la tartaruga palustre e il rospo comune. Poiché rappresenta la principale fonte d’acqua per la fauna locale, il Laghetto d’Umbra offre l’opportunità di scorgere una quantità di animali : daini, gatti selvatici, faine, tassi, ghiri, martore, volpi scoiattoli e una quantità di rapaci. Una volta era facile scorgere i lupi, che però poco a poco stanno tornando. Attenzione ai cinghiali, che invece sono tornati in massa.

Italo Interesse


Pubblicato il 8 Luglio 2021

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio