Primo Piano

Non c’è nessun esponente pugliese nella nuova segreteria del Pd

A rimanere fuori è financo il sindaco barese e presidente dell'Anci, Decaro, nonostante la delega agli Enti locali sia andata in quota Bonaccini, che però ha scelto il suo "braccio destro" alla presidenza dell'Emilia-Romagna, Baruffi

Non c’è nessun esponente pugliese del Pd tra i 21 componenti (11 uomini e 10 donne) della segreteria dem targata Elly Schlein. La maggior parte dei nomi scelti dalla neo-segretaria verosimilmente in sintonia con il suo principale ex sfidante, Stefano Bonaccini, proviene da regioni del nord, come Lombardia (4) ed Emilia Romagna (4). Ma molti sono anche del centro e sud Italia (Lazio, Campania e Sicilia), però non figura alcun pugliese. Il più giovane ha 34 anni, Marco Sarracino, il più anziano 68, Sandro Ruotolo. L’età media dei nomi scelti si aggira intorno ai 50 anni. Ma vediamo in dettaglio chi sono i 21 componenti dell’esecutivo nazionale del Pd indicati da Schlein e le relative deleghe ad essi affidate nel partito per contrastare dai banchi di opposizione il governo di centrodestra, guidato dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Ad occuparsi di Riforme e Pnrr sarà il senatore Alessandro Alfieri, 51 anni, di Varese, mentre per gli Enti Locali il nome scelto è quello di Davide Baruffi, 49 anni, di Carpi, e braccio destro del governatore Bonaccini alla presidenza della giunta regionale dell’Emilia Romagna. A coordinare la segreteria, occupandosi di terzo settore e associazionismo, sarà Marta Bonafoni, 47 anni, di Roma e consigliera regionale nel Lazio. La delega alla pubblica amministrazione, professioni e innovazione è stata assegnata a Stefania Bonaldi, 53 anni, di Milano ed ex sindaca di Crema. Annalisa Corrado, 50 anni, ingegnera di Civitavecchia, che ha corso coi Verdi Europei alle europee del 2019, lavorerà invece per la Conversione ecologica, clima, green economy e Agenda 2030. Un ex esponente di Sinistra Italiana di 44 anni, Igor Taruffi, di Porretta Terme (Bologna), assessore al Welfare in Emilia Romagna, nella segreteria Schlein rivestirà il ruolo di Responsabile dell’organizzazione dei dem. Per l’Università c’è Alfredo d’Attorre, 50 anni, di Potenza, ex parlamentare Pd. Il deputato Marco Furfaro, 43 anni, di Pistoia, sarà responsabile iniziative politiche, contrasto alle diseguaglianze e welfare. Di lavoro si occuperà la deputata Maria Cecilia Guerra, 66 anni di Nonantola (Modena).
Le politiche agricole, invece, saranno seguite dall’eurodeputata Camilla Laureti, 48 anni, di Roma. Marwa Mahmoud, 39 anni, italiana a tutti gli effetti, ma proveniente da una famiglia egiziana, consigliera comunale a Reggio Emilia, si occuperà di Partecipazione e formazione politica. Alle Politiche migratorie e Diritto alla casa c’è Pierfrancesco Majorino, 50 anni, consigliere regionale in Lombardia. Scuola, educazione dell’infanzia, istruzione, povertà educativa spettano alla deputata Irene Manzi, 46 anni di Macerata. L’ex viceministro per l’economia e senatore Antonio Misiani, 55 anni, di Bergamo, si occuperà di Economia, finanze, imprese e infrastrutture. Il deputato Giuseppe Provenzano, 40 anni di San Cataldo (Caltanissetta), già ministro per il Sud, è stato scelto per Esteri, Europa e cooperazione internazionale. Vincenza Rando, 65 anni di Niscemi, senatrice e dirigente dell’associazione Libera, è stata scelta per Contrasto alle mafie, legalità e trasparenza. Il più anziano della squadra, il giornalista napoletano ed ex senatore Sandro Ruotolo, è stato nominato per Informazione, culture e memoria. Il più giovane, invece, è il deputato Marco Sarracino, di Napoli, 34 anni, che gestirà l’ambito Coesione territoriale, Sud e aree interne. E
ancora, Marina Sereni, 63 anni di Foligno (Perugia), si occuperà di Salute e Sanità. Mentre Debora Serracchiani, 52 anni, deputata ex capogruppo Pd, si occuperà di Giustizia. A completare l’organigramma della segreteria Schlein è il deputato Alessandro Zan, 50 anni, di Padova, che si occuperà di Diritti.
Oltre ai 21 componenti della segreteria, nella squadra della neo-segretaria dem ci sono anche Giovanni Gaspare Righi, 36 anni, col ruolo di Capo segreteria, e Flavio Alivernini, col il compito portavoce della segretaria e Responsabile comunicazione del Pd. In definitiva, dalla nostra regione non è stato preso alcun nome né tra quelli in quota alle minoranze interne e, in particolare, al presidente del Pd, Bonaccini, né tra quelli della maggioranza di Schlein. Il Pd pugliese, infatti, dopo quest’ultimo congresso è presente nei vertici dem solo con la presidente dell’Assemblea regionale, la salentina Loredana Capone, scelta – come è noto – dalla neo segretaria dem come vice una delle due vice alla Presidenza del partito. Un ruolo di peso è andato invece al senatore pugliese Francesco Boccia, che – come si ricorderà – durante la campagna congressuale coordinava a livello nazionale la “mozione Schlein”, nominato la scorsa settimana capo-gruppo dei dem a Palazzo Madama, in sostituzione della “bonacciniana” Simona Malpezzi. Ad organigramma ormai noto, sono giunte già alcune prime dichiarazioni che, benché non polemiche, lasciano intravedere qualche delusione da parte delle minoranze. Infatti, il deputato torinese Piero Fassino ha commentato: “Pur con perplessità sul profilo che è venuta assumendo la nuova Segreteria, l’area Bonaccini, accettando di esserne partecipe, ha compiuto un atto di responsabilità e di apertura di credito, consapevole della domanda di unità e di coesione che viene dai nostri iscritti ed elettori. E consapevole che un Pd forte e coeso sia essenziale per condurre una efficace opposizione alla destra. Cosi come coesione e unità sono essenziali per affrontare in modo credibile i molti appuntamenti elettorali dei prossimi mesi”. Per poi avvertire che “spetta adesso alla segretaria Schlein – ha sottolineato in fine Fassino – di dimostrare con atti visibili di voler dirigere effettivamente con spirito aperto e unitario, riconoscendo il contributo delle diverse sensibilità politiche e culturali che, fin dalla fondazione, caratterizzano il Pd. Se ciò non avvenisse si mancherebbe una grande occasione, frustrando quella speranza di rinnovamento e di rilancio espresso dai partecipanti ai Congressi e alle Primarie”. Con diverso tono, ma sostanzialmente in linea con quanto lamentato da Fassino, è anche la dichiarazione rilasciata dal deputato dem Gianni Cuperlo, che è stato candidato anche in quest’ultimo congresso per la segreteria del Pd e che ha affermato: “Auguri di buon lavoro alla nuova segreteria. Elly Schlein aveva parlato di unità e pluralismo, ma in realtà non si è voluta riconoscere la ricchezza delle differenze espresse dagli iscritti nel congresso dei circoli”. Per poi avvertire che “per parte nostra nel rispetto del patrimonio acquisito continueremo sui territori a far vivere un punto di vista nella convinzione che il pluralismo e l’unità vera siano il patrimonio di un partito più coraggioso e coerente”. E questo, forse, è solo l’inizio di un odierno celato malcontento interno che verosimilmente non tarderà ad emergere nelle fila dei dem. A cominciare probabilment dalla Puglia, dove i nomi noti, che quasi sicuramente ambivano a ruoli interni di rilievo nazionale, tra i quali figurava forse anche il barese Decaro, sono per ora silenti. Ma – come è noto – il “fuoco” cova quasi sempre sotto la cenere. O, come recita un noto detto pugliese: “L’acqua che non è ancora caduta in terra, in cielo sta!”. Anche nel Pd dell’era Schlein.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 8 Aprile 2023

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio