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Il ricordo di Franco Mancini, dieci anni senza il ‘Giaguaro’

“E tutti quanto lo chiamavano così. Mancio è ancora lì, Mancio è ancora lì…” prosegue la canzone del gruppo Avenida, intitolata “Il volo di un campione” (brano scritto da Francesco e Stefano Capasso) dedicata al campione immenso, bandiera del Foggia ma anche beniamino della tifoseria biancorossa. A Foggia gli è stata dedicata una delle due Curve (Curva Nord Franco Mancini) e a Matera, sua città originaria gli è stata intitolata la Gradinata dello stadio ‘Franco Salerno”, ma al suo funerale dieci anni fa, lo scorso 30 marzo 2012, erano presenti in tantissimi, rappresentanti delle tifoserie anche ‘nemiche’ ma tutti uniti per l’uomo Franco Mancini, che ha lasciato due figli, Francesco Pio ed Alessandro e la moglie Chiara Carpano che un periodo ha ricoperto un ruolo dirigenziale anche all’interno del Foggia. Franco Mancini, soprannominato da tutti il ‘Giaguaro’ ma anche ‘The Wall’ aveva retto ‘un muro oltre le barriere’ sempre riprendendo parole nell’emozionante testo degli Avenida, con i piedi è stato un rivoluzionario in Italia, era una sorta di libero aggiunto e tra i pali volava, oltre ad avere la fama di ‘para-rigori’. Lo storico prof. del Bari, scrittore e giornalista, Gianni Antonucci ha definito Franco Mancini il terzo miglior portiere della storia biancorossa, per i più giovani forse  è considerato il migliore in assoluto degli ultimi trent’anni della storia del Bari. Ma a prescindere dei numeri, Franco, ha lasciato un  vuoto incolmabile ed è venuto a mancare improvvisamente quel nefasto pomeriggio del 30 marzo 2012 a soli 43 anni, colpito da un infarto nella sua casa di Pescara, dove in quel periodo memorabile insieme al suo maestro Zdenenk Zeman ed al vice Angelo Carosi, stavano scrivendo pagine memorabili della squadra abruzzese, Mancio ricopriva il ruolo di preparatori dei portieri, in una squadra che annoverava i campioni d’Europa, Ciro Immobile, Marco Verratti e Lorenzo Insigne. E chi, tra gli addetti ai lavori, non dimentica Franco Mancini ad ottobre quando su disputò Bari-Pescara, terminata 0 a 2 che portava a braccetto in sala stampa Insigne (autore della doppietta e Verratti che aveva fatto un assist). Mesi dopo al girone di ritorno si disputò ugualmente Pescara-Bari, in un clima surreale con lo sciopero del tifo dei gruppi organizzati addolorati dalla prematura scomparsa avvenuta soltanto il giorno prima, ma quella partita doveva essere rimandata come poi giustamente è stato fatto successivamente per Davide Astori o Morosini, ma in quel caso forse non essendo un calciatore o non ci ricordiamo quale scusa fu ‘additata’ non fu ritenuto necessario sospenderla, ed in un’altra tragica circostanza disse un ex presidente del Bari (in realtà, dopo la morte del tifoso ‘Gabbo’ Gabriele Sandri), “The Show Must Go On”, citando la celebre canzone dei Queen. Non è così perché quando c’è da fermarsi, bisogna farlo. Ieri, però è stata la giornata del ricordo sui social di Franco Mancini, dagli ex compagni ai suoi tanti tifosi ed immaginiamo anche per la sua famiglia che lo ricorda sempre e giornalmente. Uno di questi che nella giornata del 30 marzo ha voluto ricordarlo e soprattutto con il quale ha condiviso la camera, ai tempi del Bari, ed erano migliori, è stato Gigi Garzya il quale ha pubblicato una foto ricordo e scritto sul suo profilo Instagram ‘Mi manchi’. Gigi Garzya, capitano immenso ed anche di Franco Mancini ai tempi del Bari, ancora oggi dal figlio più grande di Franco è chiamato ‘zio Gigi’. ‘Mancio’ è sempre presente e l’innovazione per il ruolo dei portieri che ha portato, per come ha vissuto ed interpretato tale ruolo ha fatto storia e tracciato un solco. A Foggia è considerato il migliore in assoluto e con il Satanello ha collezionato più presenze nella sua carriera, realizzando anche il suo record di imbattibilità in serie A dalla 5a giornata alla decima giornata per ben 492 minuti, una striscia interrotta da Dino Baggio all’89’ di un Parma-Foggia. Amante della musica reggae, andava nel tempo libero a seguire i concerti anche con il figlio e suonava la batteria, soprannominato anche ‘Orso’ a causa del suo carattere molto riservato, ma quando si apriva era un giocherellone. Mai dimenticheremo una chiacchierata con Franco Mancini, quando ricopriva il ruolo di preparatore dei portieri del Manfredonia, in quella circostanza commentò come stava cambiando il calcio nel 2010, ma svelò che era vicino a tornare nel calcio che contava. Qualche mese dopo firmò per il Foggia del suo mentore, Zdenek Zeman prima in C e poi vincendo il campionato di B con un grande Pescara, ed anche se non ha potuto portare al termine quella stagione, ci piace concludere con quel ritornello ‘Mancio è ancora lì…” che andrebbe sentito mille volte e magari messo come inno del Calcio Foggia, “Il volo di un campione”, tra l’altro quest’anno in occasione del derby Foggia-Bari nel pre-gara è stata inserita per allietare la tifoseria di casa. Ciao Franco.

M.I.

 

 

 

 


Pubblicato il 31 Marzo 2022

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