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Il caldo e la speculazione mettono a rischio l’oro rosso di Capitanata

Almeno il 40 per cento della produzione compromessa: il caldo intenso e la siccità stanno causando gravi danni al pomodoro in provincia di Foggia, terra d’eccellenza dell’oro rosso, in cui si registra la metà della raccolto nazionale, con più di 25 milioni di quintali e quasi 30 mila ettari coltivati.Il problema riguarda anche il prezzo, in calo del 30 per cento; lo denuncia la Flai Cgil: nel 2014 – spiega il sindacato – il prezzo del pomodoro tondo era di circa 10 centesimi al chilo, mentre oggi i trasformatori ritirano a 7 centesimi. La grande distribuzione – prosegue la sigla dei lavoratori agricoli – taglia le industrie conserviere, che a loro volta tagliano del 30 per cento i produttori. La conseguenza sarà l’inasprimento dei fenomeni di sfruttamento e schiavismo che vedono come vittime i braccianti. La Flai Cgil sollecita, a questo punto, la convocazione di un vertice in prefettura con tutti gli attori della filiera. “Quello che sta avvenendo nel bel mezzo della campagna di raccolta ha del preoccupante per i riflessi sul mondo del lavoro in agricoltura, soprattutto sulla parte piu’ debole che sono i lavoratori migranti – denuncia Calamita -. Nello specifico ci giungono voci, confermate dagli addetti del settore, che le industrie di trasformazione – strette dal taglio al prezzo di acquisto del prodotto inscatolato dalla media e grande distribuzione organizzata – stanno attuando un taglio del 30% del prezzo della materia prima. Nel 2014 il prezzo del pomodoro tondo era di circa 10 centesimi per chilogrammo, oggi ritirano a 7 centesimi”.   “La GDO taglia le industrie di trasformazione, che a loro volta tagliano del 30% i produttori: noi sappiamo chi paghera’ il peso di questi tagli, cosa produrra’: l’inasprirsi dei fenomeni di sfruttamento e schiavismo che vedono come vittime i lavoratori agricoli”. Sarebbe ora, l’input che arriva dalla Flai Cgil, “che la politica spingesse a livello comunitario affinche’ la tracciabilita’ non riguardi solo le produzioni ma anche il prezzo, a tutela dei consumatori che pagano profumatamente un prodotto che forma il suo prezzo finale attraverso una lunga serie di speculazioni” Per il segretario generale della Flai di Capitanata e’ urgente convocare “un tavolo con tutti gli attori della filiera”, una richiesta avanzata ufficialmente al Prefetto di Foggia, Maria Tirone. “Attori che potrebbero essere individuati nella Regione Puglia, nelle forze dell’ordine e addette ai controlli del territorio, nell’Anicav – il sindacato dei trasformatori del pomodoro, nelle industrie del territorio, nelle OP del pomodoro, nei rappresentanti della media e grande distribuzione organizzata e nella rappresentanza del mondo agricolo come Cia, Coldiretti, Confagricoltura”. Intanto, la Princes – la più grande azienda di trasformazione del pomodoro in Europa, che si trova nella zona Asi di Foggia – si appresta ad assumere 1100 operai stagionali, che saranno impegnati su tre turni. L’intesa con i sindacati prevede l’utilizzo dell’80 per cento di lavoratori già impiegati lo scorso anno.


Pubblicato il 31 Luglio 2015

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