Sport

“Ho la mia dignità e tolgo il disturbo, non accetto compromessi”

Ieri da una location insolita è stata convocata da mister Fabio Gallo una conferenza stampa per chiarire le sue dimissioni e rispondere a tono al presidente Canonico del Calcio Foggia 1920 ed al suo diesse Sapio. Una conferenza stampa trasmessa integralmente da trasmessa da Foggiatv. Il tecnico ha spiegato il motivo delle sue dimissioni, dettate non tanto dal rinnovo contrattuale come aveva asserito il presidente un giorno prima, ma dalle continue interferenze che prima il presidente e in ultimo il direttore sportivo, Sapio (subentrato in corso d’opera) hanno fatto nei suoi confronti, con l’aggravante della minaccia di un possibile esonero alla prima sconfitta. Le dichiarazioni schiette e piccate del mister Gallo: “La mia scelta non deve essere condizionante per i ragazzi e nessun altro.  Con il mio staff, su mia pressione, ho chiesto che continuasse a lavorare per il Calcio Foggia. Sono stato esonerato solo a Potenza, da altre parti mai. Questa cosa viene fuori perché il signor Canonico non ha scelto lui il sottoscritto e non conosceva la mia storia. Ho allenato in Azerbaigjan, da collaboratore tecnico dove messo i cinesini e non me ne vergogno, ero stato scelto da un grande tecnico, mister Gianni De Biasi. Quanto è stato detto è stato irrispettoso. Questa squadra è molto forte e competitiva e non ultimo domenica lo ho ribadito alla squadra.  Ho avvisato il capitano di portare i miei saluti, ma ieri ho ritenuto non corretto per quello che stava succedendo essere presente. Stamattina ho rubato due minuti di persona alla squadra e ho salutato la squadra. Ho rispetto ed educazione ed io non sono uno che scappa ma vado via a testa alta perché non ci sono i presupposti per dare il meglio e la serenità giusta. La squadra è competitiva e se una squadra lo è vuol dire che l’allenatore ha il diritto di fare le proprie scelte, in autonomia, dovunque si trova”. Poi il tecnico è entrato nel dettaglio, con modi ed orari precisi: “Alle 13.24 del giorno della gara con la Juve Stabia ho ricevuto un messaggio dal presidente Canonico che aveva letto la formazione in cui mi diceva che sperava non fosse come il primo tempo di Francavilla. Gli ho detto che mi fidavo di quella formazione. Giovedì dopo la semifinale sono tornato allo stadio per visionare la Juve Stabia. Nel pomeriggio, dopo che ero appena andato sono stato convocato allo stadio da Milillo (dg, ndr) e Sapio (ds, ndr) che dovevano parlarmi delle mie scelte tecniche. Io sono l’allenatore quindi ogni decisione tecnica e tattica è di mia competenza. Venerdì mi ha chiamato Canonico dicendomi le stesse cose puntualizzando che se sono io l’allenatore non abbiamo niente di dirci. La telefonata è stata brusca nei primi venti minuti poi abbiamo abbassato i toni parlando di sistemi di gioco. Il presidente deve confrontarsi con me, questo è giusto, ma ognuno deve fare il proprio ruolo. Prima della partita contro il Pescara mi ha chiamato il mio procuratore dicendo che il Foggia aveva contattato un nuovo allenatore perché in caso di sconfitta contro il Pescara sarei stato esonerato. Il giorno dopo mi ha chiamato il direttore sportivo Sapio mettendomi al corrente di questo. Da quella partita in ogni partita se ci fosse stata una sconfitta ci sarebbe stato il mio esonero. Anche domenica contro la Juve Stabia ero a rischio in caso di sconfitta. La voglia di allenare il Foggia calcio era talmente grande al di là di ogni cifra economica. Quando sono arrivato non era facile la situazione ma ora la situazione in classifica è diversa. Grazie alla squadra siamo riusciti a risollevare una situazione in cui l’obiettivo era la salvezza. La programmazione significa avere strutture e una casa per questa squadra. Ci vuole un’organizzazione alla base di una programmazione. Le mie scelte di formazione sono state fatte in funzione di quello che vedevano i miei occhi, avrò anche sbagliato, sono umano. La sera a Monopoli sono stato contattato dal figlio di Canonico, perché il Presidente non poteva parlare, che mi chiedeva di mettere un portiere Under per fare minutaggio ma per me non era una scelta corretta. Lauriola, il direttore sportivo che mi ha scelto, era al corrente di questa cosa ed essendo un uomo di calcio non me l’ha detto. Sapio più volte ha ribadito a me e al mio agente che in caso di sconfitta sarei stato esonerato. Quando non c’è fiducia Fabio Gallo toglie il disturbo perché io ho una dignità. Dopo la partita contro la Gelbison, ad ottobre, abbiamo fatto una chiamata con Canonico, Todaro e Lauriola in cui sentivo alcune puntualizzazioni sulla formazione, ad esempio si parlava di Odjer che non poteva giocare da mediano, ma ho precisato che essendo l’allenatore avrei preso io le scelte di formazione. Gallo ha poi proseguito: “Da allora ogni sera c’erano telefonate di questo tipo. Non posso accettare che un allenatore venga messo in discussione ogni domenica. Quindi preferisco andare via perché ho una dignità. Bisogna pesare le parole. Chi ha messo la faccia sempre e comunque sono stato io anche quando c’era il silenzio a far rumore. Sono un pazzo ad andare via da quarto in classifica ma dato che non sono un pazzo vado via. Ho allenato per dodici anni con la missione di far giocare i giovani validi ed ho lasciato in panchina anche un certo Alberto Gilardino. La mia educazione mi impone di essere corretto e rispettoso. Sono riusciti a screditare l’uomo Fabio Gallo ma questa opinione può cambiare in due minuti. Ritengo che in questo momento non c’erano più i presupposti per fare il mio lavoro. Chiarimenti anche sul calciomercato: Le scelte di mercato, non ho mai avuto niente contro Vacca che è un ottimo giocatore ma il mio dubbio era che non fosse pronto e tuttora Vacca sta riprendendo ma è un dato di fatto che non è pronto; Beretta, ottimo giocatore, ma non era la prima scelta perché questa squadra aveva bisogno di un altro tipo di attaccante. Purtroppo è stato a disposizione per due settimane a mezzo servizio e aveva dei problemi per questo poi si è fermato. Kontek è vero che non era sicuro che potesse arrivare. Vono sarebbe arrivato al minimo di contratto per sei mesi per poi valutarlo, ma così non è stato. Quando sono arrivato a Foggia ho pensato solo ad allenare pensando a cosa si poteva fare per risollevare questa squadra. Altre puntualizzazioni: Lunedì è stato mandato un messaggio perché il signor Canonico aveva detto di parlare del contratto dopo le tre gare consecutive. Ieri mattina Sapio ha chiamato il mio procuratore dicendo che il rinnovo non l’avrei fatto anzi se perdevo domenica contro l’Andria sarei stato mandato via. Non ho paura di dire quella che è la verità. Sono una persona chiara e corretta. Non potevo resistere a determinate condizioni e non cè soldo che tenga e lo ho dimostrato anche uno stipendio ridicolo sotto i miei standard perché ci credevo e questa piazza meritava. Con una situazione del genere non ero più sereno. Ho la schiena dritta e continuerò a farlo senza compromessi senza far calpestare la mia dignità. Sono stato accostato addirittura al comandante della nave che ha portato a tante vittime, bisogna pesare le parole che si dicono. Ho letto che avevo già un accordo con un’altra squadra ma non è vero ho declinato un’offerta da una squadra straniera a dicembre perché volevo continuare ad allenare il Foggia. Ho letto quello che hanno scritto i tifosi e sono dispiaciuto perché mi conoscono personalmente ma rispetto le loro opinioni. Ho ricevuto messaggi di stima ma anche messaggi contro che sono stati indotti. Quando Lauriola si è dimesso ho fatto una riflessione ma ho ritenuto che dovevo andare avanti. Il messaggio delle 13.24 di domenica mi aveva infastidito e destabilizzato. Volevo dare le dimissioni già dopo la partita poi sono partito e lunedì mattina ho preferito prendere questa decisione a malincuore ma questa squadra non meritava un esonero. Nicolao? Ho parlato con il ragazzo che si era lamentato dello scarso minutaggio. Per me era incedibile ma se la società ha deciso di mandarlo via non ho potuto fare nulla. Nicolao poi ha insistito che voleva giocare ed è andato via. Nicoletti non c’è stato più tempo per prenderlo. Ringrazio i tifosi del Foggia perché non mi hanno mai fatto mancare l’affetto. Chiusura sui ringraziamenti che fanno presagire ad uno stop ad eventuali repliche laddove dovessero arrivare: Ringrazio i miei calciatori per quello che mi hanno dato e grazie a loro sono arrivati i risultati con il Foggia in quarta posizione. Ringrazio la società per avermi dato la possibilità di allenare una piazza come Foggia. Nessuno potrà mai togliere le emozioni che ho vissuto qui. Sono rammaricato ma bisogna prendere le proprie decisioni. Grazie a tutti voi. Quasi in concomitanza con le dichiarazioni ieri del tecnico verso le 11.00, il Calcio Foggia ha comunicato la notizia delle dimissioni dell’oramai ex tecnico. (Ph. Tess Lapedota).

M.I.

 

 


Pubblicato il 23 Febbraio 2023

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio