Cronaca

Da una consulenza all’altra, da 4000 a 72000 euro: la matematica “è” un’opinione al Comune di Foggia

La segnalazione fatta dai Revisori dei Conti al Comando Provinciale della Guardia di Finanza e alla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate sull’irregolarità verificata nella dichiarazione IVA 2010-2011 del Comune di Foggia ha sollevato, per l’ennesima volta, la protesta dei consiglieri comunali di minoranza, in particolar modo di Franco Landella (Pdl) e di Bruno Longo (Prima Foggia). L’irregolarità ammonterebbe a circa 2 milioni di euro che non si riescono ad accertare se esistono a credito o meno: l’ente pubblico quando acquista dei beni o dei servizi, li acquista pagando anche l’Iva. Attraverso un sistema forfettario c’è la possibilità da parte degli Enti pubblici, che non scaricano l’Iva, di poter rientrare su una certa percentuale di questa Iva spesa. “Questa situazione – ha sottolineato Franco Landella, vice presidente del consiglio comunale e coordinatore provinciale del PDL – è l’ennesimo riscontro della preoccupante inadeguatezza dell’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Mongelli di gestire Palazzo di Città e di governare la nostra città”. Ciò che viene denunciato platealmente dai Revisori è la conferma di una situazione di dissesto che gli organi istituzionali deputati al controllo, come la Corte dei Conti, continuano a fingere di non vedere. “Dissesto che la gente percepisce concretamente nel riscontrare l’assenza di servizi elementari come la pulizia delle aree verdi, la raccolta dei rifiuti o il funzionamento della pubblica illuminazione” ha spiegato Landella. “Nonostante le ristrettezze finanziare, – ha continuato Landella – questa amministrazione comunale continua l’andazzo della giunta Ciliberti di elargire consulenze esterne, come quella affidata alla responsabile delle dichiarazioni Iva che vengono segnalate alla Guardia di Finanza, senza risolvere i problemi; mentre si tengono ancora in essere e, quindi, a pagare dirigenti ad interim all’interno dell’amministrazione”. “È questa – ha dichiarato il consigliere pidiellino – la realtà di una situazione fallimentare dell’amministrazione comunale che il sindaco Mongelli dovrebbe politicamente e, soprattutto, moralmente confessare pubblicamente alla città, per poi dimettersi”. Della genesi di quest’altro “fattaccio” abbiamo chiesto lumi al consigliere Bruno Longo, sempre vigile sulle “malefatte” del Comune. “Il problema è che sono anni che questi 2 milioni di euro – ha dichiarato Longo – si conteggiano come Iva entrante, anche se poi come entrate da riscuotere non sono state mai accertate”. La situazione prima era ben diversa, spiega il consigliere di Prima Foggia, perché esisteva al Comune una consulente che accertava e dichiarava l’Iva. “Il Comune prima aveva la signora Paola Russo – ha continuato Longo – che faceva per conto dell’Amministrazione l’accertamento dell’Iva, spesso con una cifra irrisoria risultante. Durante l’amministrazione Ciliberti la signora Russo fu assunta dal Comune e spostata ad altro incarico e da allora dell’Iva da accertare s’è persa ogni traccia. Adesso s’è pensato di fare una gara per “prestazione di servizi” per ottemperare a quello che aveva fatto fino allora la Russo”. Non si riesce a capire perché se questo accertamento dell’Iva prima era effettuato da una consulente perché adesso lo si deve fare tramite una gara di prestazione di servizio? “La cosa più vergognosa è che giovedì prossimo – ha precisato Longo – scade la gara per queste prestazioni di servizio dove fra i requisiti richiesti c’è quello di aver svolto un simile incarico per un comune capoluogo superiore a 150 mila abitanti, praticamente hanno confezionato il vestito addosso a qualcuno, si parla di tal dottoressa Cucci, che io non conosco”. “Ad esaminare ci saranno i dirigenti Dicesare, Taggio e Dragonetti – ha puntualizzato Longo -, e questo mi lascia pensare che sia una “trovata” tutta dirigenziale. Per una volta la politica non c’entra, il sindaco è innocente”. Quale può essere la soluzione per risolvere questo papocchio? “La soluzione potrebbe essere molto semplice. – ha spiegato Longo -: siccome la signora Russo svolgeva prima il ruolo da consulente, si potrebbe distaccarla dall’ufficio tecnico, dove fa da segretaria ad Affatato e ristabilire la sua precedente posizione. Inoltre, riconoscendole l’indennità di posizione si potrebbero spendere 4000 euro l’anno, rispermiandone 72 mila, quando costerebbe invece la “prestazione di servizi”. La soluzione è nei fatti, anzi nei numeri”. Il consigliere di Prima Foggia ha annunciato una denuncia in Procura e presso la Guardia di Finanza per questo, a suo dire, immotivato bando di gara, della cui esistenza non è stato messo al corrente il Consiglio comunale, che ne avrebbe dovuto votare l’ammissibilità, “ma questo oramai rientra nell’ordinarietà al Comune” ha concluso sarcastico Longo. Tiziana Cuttano


Pubblicato il 28 Maggio 2012

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