Il prossimo 28 Luglio San Giovanni Rotondo sarà di nuovo in festa. Infatti, si ricorderanno i cento anni dell’ arrivo, nella cittadina garganica, di Padre Pio. Le strade di San Giovanni Rotondo e Padre Pio sono fortemente unite. Ma qual è l’eredità di Padre Pio per San Giovanni Rotondo? Lo chiediamo all’autorevole storico del santo e direttore di Teleradio Padre Pio, Stefano Campanella.
Qual è il rapporto tra San Giovanni Rotondo e Padre Pio?
“Molto intenso e fruttuoso per entrambe le parti. Padre Pio ha molto amato il paese ed è stato ricambiato nella stessa maniera”
Che eredità ha lasciato?
“Direi che possiamo analizzarla sotto due angolazioni, quella spirituale e quella sociale”
Cominciamo dalla prima…
“Viene confermata dalle continue visite dei pellegrini che hanno fatto e fanno di San Giovanni Rotondo un privilegiato luogo di preghiera e di spiritualità. Certamente la crisi economica oggi ha il suo peso e incide sulla durata del soggiorno dei forestieri che hanno ridotto il tempo di sosta. Se prima restavano due giorni, oggi vedono, pregano e vanno via. In pratica, il numero è rimasto lo stesso, ma è calata la durata del pellegrinaggio e questo ha causato danni, svantaggi e sofferenze agli operatori commerciali, ai quali va tutta la vicinanza. Ovviamente questo non rileva sul piano della preghiera e della fede”
L’ aspetto sociale?
“Padre Pio è stato molto attento al sociale. Il suo lascito più importante e visibile è l’ospedale Casa Sollievo. Ha sempre voluto indentificare la fede con il rispetto per l’ individuo sofferente e bisognoso”
Veniamo all’attualità. Venerdì scorso il settimanale l’Espresso, con una sorta di rimasticazione di cose già vecchie, ha pubblicato un articolo sui messaggi hot dei frati cappuccini, che ne pensa?
“Non replico e non entro nel merito in quanto i frati non hanno deciso ancora cosa fare. In generale dico semplicemente che spesso Padre Pio viene utilizzato per vendere qualche copia in più”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 16 Giugno 2016
