Cronaca

BioEcoAgrim pronta a riconvertirsi, con buona pace dei nostri nasi

La BioEcoAgrim prova a gettare la basi per porre fine al cosiddetto “caso puzza”, che ha visto l’azienda lucerina che si occupa di lavorazione e riciclo di matrici organiche tra le indiziate per il fenomeno di esalazione di cattivi odori che si registrano quotidianamente nell’aria di Foggia e Lucera. E così ieri mattina si è tenuta in Provincia l’istruttoria pubblica indetta dalla stessa azienda per la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale sul nuovo progetto di ampliamento e riconversione anaerobica dell’azienda che il titolare, Stefano Montagano, intende portare avanti nei prossimi mesi. Un progetto ambizioso da 2 milioni di euro che, secondo lo stesso Montagano, se verrà autorizzato, porterà l’azienda a non emettere più odori, a lavorare 190mila tonnellate di materiale organico rispetto agli attuali 80mila e ad aggiungere anche un impianto di multiselezione per il riciclo dei rifiuti, aumentando inoltre la forza lavoro impiegata da 40 a 500 unità. Tra i presenti all’incontro anche Vincenzo Rizzi, del Centro Studi Naturalistici, perplesso per la poca chiarezza emersa dalle relazioni dell’Arpa sulle fonti di emissione dei cattivi odori. Oltre a Rizzi, presenti all’incontro, anche liberi cittadini e associazioni da cui è probabile che nei prossimi giorni arriverà il parere sul progetto dell’azienda.


Pubblicato il 17 Dicembre 2013

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