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Ausiliari del traffico a Foggia: a rischio numerosi posti di lavoro

A Foggia ci sono troppe incongruenze per la sosta a tariffa sulle strisce blu. Dalla sosta non pagata all’uso scorretto di permessi di sosta speciali. L’oggetto della querelle è stata l’occasione per il consigliere comunale Luigi Buonarota, capogruppo Lavoro e Libertà, per fare un’interpellanza urgente al sindaco Landella e al presidente del consiglio comunale, Luigi Miranda. Il consigliere chiede che sia garantire la continuità occupazionale degli addetti della sosta (93 unità) e il mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario di Ataf Spa (240 unità lavorative) messo in serio pericolo dai mancati proventi dell’attività di sosta. “L’Amministrazione ponga in essere un definitivo intervento finalizzato a far cessare – o quanto meno a ridurre ad un livello fisiologico – i comportamenti in violazione del Codice della Strada localizzati fuori dalle strisce blu e a ridosso delle stesse, dove gli ausiliari non hanno competenza per intervenire”. La gestione dell’Ataf “se opportunamente supportata e coadiuvata dalla Polizia Municipale, così come avviene in tutte le città civili, dove non si consente che vi siano più auto in divieto di sosta di quelle che pagano regolarmente la sosta”, sarebbe ottimale. Inoltre, lo stesso consigliere invita chi di dovere ad effettuare i dovuti controlli di legge sulla legittimità dell’utilizzo dei permessi per disabili segnalati, al fine di disincentivare lo scorretto utilizzo di uno strumento, il permesso di sosta per disabili. A sostegno della sua tesi, Buonarota porta i dati della campagna di rilevazione delle auto in sosta illegale nelle aree a pagamento in città redatta dalla stessa Ataf per rappresentare la situazione della sosta tariffata in città a 3 anni dal suo avvio. Prendendo, ad esempio, in esame i risultati del monitoraggio elaborato nella giornata dell’11 novembre 2014, da tale report si evince che, nelle zone a sosta tariffata, per ogni 100 auto paganti (esclusi quindi i residenti), in media vi sono 60 auto parcheggiate illegalmente dove gli ausiliari non hanno competenza per intervenire (agli incroci, sugli attraversamenti pedonali, sui marciapiedi, sugli scivoli dei disabili, nei giardinetti, alle fermate degli autobus, ecc.) e 74 auto che espongono permessi per disabili.Ovvero, per ogni 100 auto paganti ve ne sono almeno 134 che non pagano. “E’ a tutti chiaro che un tale livello di sosta illegale (pari al 60%, senza considerare i permessi per disabili) non può essere tollerato, sia per ragioni di fallimento delle politiche di decongestione (del Comune), sia per motivi economici e occupazionali (di Ataf), ma soprattutto per motivi di civiltà”, continua Buonarota. I risultati dell’indagine evidenziano che, “fatto 100 il ricavo della sosta attuale, viene a mancare un ulteriore ricavo di 60 (solo considerando le soste illegali e non anche i permessi per disabili), che, in valore assoluto, è pari a circa 1.200.000 € annui”. Inoltre, “il Codice della Strada – continua nella sua analisi il consigliere- prescrive che si riservi 1 posto ogni 50 ai disabili (oltre ai posti in concessione nominativa) che, su 5.000 posti tariffati, porterebbe a 100 stalli per disabili nelle strisce blu, mentre l’occupazione da parte di auto che espongono detti permessi è, come si vede, circa 8 volte maggiore (800 posti occupati in media)”. Quantificando, un tale numero di permessi di sosta per disabili impropriamente utilizzati comporta per Ataf un mancato ricavo della sosta pari a circa 400.000 € annui. “Dall’andamento dei ricavi e dei costi della sosta nel 2014 con confronto con gli anni 2012 e 2013 emerge che i ricavi della sosta su strada si sono ridotti del 20,4% e si sono ridotte da 800.000 € a meno di 80.000 € annui, ovvero si sono quasi azzerate”. Insomma per  Buonarota non sarà più sostenibile il peso economico del personale non ausiliario e ausiliare del traffico , complessivamente 60 unità lavorative.


Pubblicato il 4 Febbraio 2015

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