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AslFg, ” Screening e Vaccinazione per prevenire il papilloma virus”

Così Attilio Manfrini, direttore generale della ASL FG ha annunciato il progetto pilota che vede la Azienda Sanitaria Locale della provincia di Foggia all’avanguardia in campo nazionale. Un progetto mirato alla prevenzione “completa” della seconda forma più frequente e grave di tumore femminile, quello causato dal papilloma virus umano (HPV). In questi giorni, il Servizio Screening della ASL, diretto dalla professoressa Rosa Prato e il Dipartimento di Prevenzione, diretto dal dottor Francesco Carella, stanno inviando delle lettere a tutte le giovani donne nel corso del venticinquesimo anno di età invitandole ad effettuare il loro primo pap-test e la prima dose della vaccinazione contro il papilloma virus. “Abbiamo a disposizione uno strumento formidabile – ha spiegato Franco Carella, direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASL FG- che è la vaccinazione. Siccome questa forma di prevenzione primaria non raggiunge l’intera popolazione (è ancora una coscienza che deve crescere) è necessaria la prevenzione secondaria, che si effettua attraverso le attività di screening, in pratica il pap test”. “Il progetto – ha aggiunto Rosa Prato, responsabile del Servizio Screening aziendale – si rivolge alle venticinquenni, un target particolare, perché si tratta di donne autonome, non più sotto il controllo genitoriale. Sono le future mamme, sulle quali bisogna lavorare per creare una coscienza di donna, e di igiene di coppia”. Il vaccino, al quale da questo anno sono sottoposti anche i bambini di dodici anni, è assolutamente sicuro. “Bisogna eliminare tutti i timori- ha ribadito Rosa Prato -. Abbiamo seguito nel tempo quattromila giovani donne vaccinate ed abbiamo riscontrato solo tre reazioni avverse: una orticaria, un edema della gola ed un malessere generale. È dunque doveroso affermare che siamo di fronte ad un vaccino sicuro ed efficace. Questo però non significa che la vaccinazione sostituisca lo screening, il quale rimane lo strumento principale di monitoraggio del successo della stessa vaccinazione”.Nella provincia di Foggia, tra il 2001 e il 2014, si sono ammalate di tumore del collo dell’utero oltre 500 donne, con un’età media all’insorgenza della patologia di 54 anni. In assenza di prevenzione, questo tumore tra il 2001 e il 2010 ha ucciso 22 donne che potrebbero essere molte di più se si considerano le altre forme di tumore dell’utero correlabili all’HPV. I dati dell’indagine nazionale sui fattori comportamentali di rischio e sui programmi di prevenzione delle malattie croniche nella popolazione adulta hanno rilevato che nel 2013 il 63% delle donne foggiane tra 25 e 64 anni aveva effettuato un pap-test negli ultimi 3 anni (rispetto al dato medio pugliese del 69%), il 22% su invito della ASL nell’ambito del programma regionale di screening organizzato. Il Servizio aziendale screening dal 2010 al 2013 ha invitato ad effettuare il pap-test circa 57.000 donne, individuando oltre 1.100 pazienti con lesioni da approfondire attraverso ulteriori accertamenti diagnostici. Nella ASL Foggia sono state vaccinate quasi il 90% delle ragazzine e il 70% delle diciottenni, percentuali superiori alle rispettive medie pugliesi. L’invito a vaccinarsi contro il papilloma virus ha offerto l’occasione per allargare il discorso a tutte le vaccinazioni. “Non c’è nesso causale tra la vaccinazione e l’autismo – ha chiarito Luigi Pacilli, direttore sanitario della ASL FG. – Nessun fondamento scientifico”. “È di stamattina – ha concluso Rosa Prato – l’ennesimo intervento della ministra Lorenzin contro gli antivaccinisti che provocano solo dolore, malattia e morte”.


Pubblicato il 19 Marzo 2015

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