Cronaca

Consiglio Regionale: Rsa e Centri Diurni chiedono di essere ascoltati

Porterà direttamente al tavolo della Commissione Regionale i problemi delle residenze per anziani, Antonio Perruggini nella sua qualità di Presidente dell’Associazione di Categoria Welfare a Levante, ben sapendo che, come ha già detto e ridetto lui stesso, il Presidente Emiliano conosce bene il valore e l’importanza delle strutture socio sanitarie, avendo disposto misure mirate a proteggere ospiti e operatori. Ma il problema è che, nonostante belle parole e ancor più belle intenzioni, mancano risposte immediate e operative a sostegno dei gestori Rsa, cominciando dalla negazione dell’accesso presso il servizio Strategia e Governo dell’Offerta dell’assessorato (SGO), riconosciuto da leggi nazionali e regionali. Poi c’è la questione relativa al mancato adempimento dell’articolato normativo messo in piedi già da anni, ancora sulla carta, <<…mentre impegni e annunci ascoltati in questi anni si sono dispersi come foglie al vento che spira ancora senza conseguenze verso gli uffici tecnici regionali, ma che si trasforma in una bufera in danno di centinaia di gestori posti sull’orlo di crisi irreversibili. Noi stiamo facendo con immensi sacrifici il nostro dovere e quindi chiediamo: la Regione sta facendo il suo?>>, si chiede e chiederà Perruggini in Commissione Sanità. Come pure ancora in piedi la questione tariffa trasporto per i centri diurni che, nonostante sentenze definitive del Consiglio di Stato, langue ancora tra i doveri inattuati della Regione. O ancora il completamento nuclei ove, nonostante leggi e delibere, a nessuna struttura pugliese è stato riconosciuto questo sacrosanto diritto. Chi ha ottenuto nel 2019 il nucleo in accreditamento assegnato di 20 posti per le RSA o 30 per i Centri Diurni fattura quei 20 o 30, mentre chi invece, per errore della Regione, non li ha avuti protempore, ma se li è visti assegnare con legge e delibera, continua a non vedersi riconoscere questo ulteriore sacrosanto diritto. Non è un’altra, clamorosa discriminazione anche questa? E come pure la questione delle camere triple che, nonostante una Circolare precisa dell’assessorato dal 2010, vengono negate tra i requisiti strutturali, pur essendoci un’ulteriore deroga regolamentare del 2019! È da sanare anche questa situazione? E infine il rappresentante della categoria gestori Rsa rammenta la questione che vede la Regione pretendere che le strutture debbano dimostrare i requisiti organizzativi per i posti assegnati in accreditamento pur in assenza di riconoscimento della tariffa. Potrebbe bastare ciò che accade in altre regioni, tuttavia può aiutare un altro esempio: è come consentire il trattamento in un albergo di lusso anche a un cliente che paga il trattamento di un ‘bed & breakfast’. Conclusione? <<Siamo consapevoli che questo groviglio di inadempienze non è possibile risolverlo con un tocco di bacchetta magica, ma ora la politica deve riappropriare delle proprie prerogative, stabilendo la celebrazione di una seduta del Consiglio Regionale monotematica che affronti gli argomenti e ponga le soluzioni non più rinviabili. Non più rinviabili….>>

Antonio De Luigi


Pubblicato il 21 Febbraio 2023

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