Vigiano si dimette: veleni nella Lega e nel centrodestra sconfitto
L’eurodeputato Casanova distante dalla campagna elettorale, la segreteria foggiana del partito affossata dai “civici”
Dopo essere stato non solo quello che si è speso per preparare una lista alle comunali di Foggia, ma anche il primo ad averne commentato gli esiti nelle trasmissioni tv a cui ha partecipato, compresa la diretta dal Comune di Foggia durante lo spoglio, Antonio Vigiano si è dimesso. Il segretario cittadino della Lega – con una percentuale del 3.84% ottenuta da “Prima Foggia”, un consigliere eletto, Franco Nunziante, risultato quinto nel conto delle preferenze – ha deciso che fosse tempo di lasciare.
“Con l’augurio che ciò induca i vertici a porre in atto una profonda analisi e valutazione degli errori compiuti sin qui e in questa campagna elettorale”, dice in una nota stampa.
Vigiano si è limitato al comunicato, né è stato possibile sapere oltre. Ma fra le righe, quando dice di essersi dato “anima e corpo completamente da solo”, è facile desumere ciò che intendesse.
“Non è la Lega a essersi presentata alle comunali, ma una civica che unisce più sensibilità”, ha precisato in più di una circostanza durante la campagna elettorale. Il partito, insomma, in grande difficoltà come tutto il centrodestra per compilare liste “piene”, è riuscito a congegnare un’altra declinazione di sé, a più voci, per presentarsi alle comunali.
Fatto sta che sono stati proprio i “civici” a piazzarsi meglio nella classifica finale per una sorta di eterogenesi dei fini. Che poi Nunziante abbia già un’esperienza politica, ma non di estrazione leghista, è un dato che fa il paio con un’analisi complessiva.
Per esempio, si fanno notare anche i risultati di Silvano Contini – un militante storico della Lega, uno dei suoi fondatori sul territorio, molto vicino al consigliere regionale Joseph Splendido- e anche quelli degli stessi componenti della segreteria. Il bottino è di gran lunga inferiore agli oltre 400 voti dell’eletto Nunziante, e ai 300 del secondo classificato, D’Innocenzio.
Alle comunali del 2019 la Lega, secondo partito, andò oltre il 12% mentre a livello nazionale era sulla cresta dell’onda. Se un declino dopo lo scioglimento per mafia era prevedibile, certo Vigiano non si aspettava questa delusione personale. Infatti la interpreta da segretario del partito che si è “sentito solo”.
Nel primo incontro pubblico del centrodestra al Samì di Foggia, quando la campagna elettorale scaldava i motori, si presentarono tutti gli esponenti della coalizione di centrodestra, Lega compresa. Sembrava si ripartisse tutti insieme da una nuova pagina, senza lasciare nessuno a sé stesso, come fa dedurre Vigiano.
Il partito di Salvini ha eletto con migliaia di preferenza sul territorio l’eurodeputato Massimo Casanova, entrato direttamente nell’agone elettorale per le provinciali, non senza polemiche con una parte di Fi.
Quando il centrodestra a Foggia scelse Raffaele Di Mauro, in una nota stampa, Casanova ribadì che era necessaria la discontinuità dall’amministrazione Landella. Ma il prescelto candidato sindaco è rimasto il coordinatore provinciale di Fi, né Casanova si è mai visto a Foggia per la campagna elettorale.
Qualcuno dice che anche in Fi le cose vadano male, e che si vada facendo sempre più forte la corrente, chiamiamola così, di Antonio Potenza e Paolo Dell’Erba contro una leadership di riferimento del partito, con il parlamentare Giandiego Gatta e il coordinatore Di Mauro.
Lo stesso Gino Fusco, primo degli azzurri con quasi mille voti, sarebbe più vicino al sindaco di Apricena e al consigliere regionale. Ma non è la prima volta, certo, che l’ex di Fdi fa il pieno di voti. Tuttavia si ventila di una “resa dei conti” nel partito cui le comunali, e il quadro che ne è venuto fuori, darebbero l’avvio.
Ma torniamo alla Lega e ai veleni nel centrodestra. Raimondo Ursitti non ha più alcun incarico nel partito di Salvini ma è una personalità che conta, di certo, per preferenze, amicizie, radicamento territoriale.
Come mai tanta delusione da parte di Vigiano per un’opzione “civica”? Come mai non si sono messi d’accordo prima del voto? Il segretario cittadino spiega “senza cercare alibi”, dice di fare un passo indietro “perché il partito ne faccia uno in avanti” con un esame attento dei risultati elettorali. Quanto la Lega sia interessata a fare un bilancio di quanto avvenuto in provincia di Foggia si vedrà.
Paola Lucino
Pubblicato il 28 Ottobre 2023