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Via Francigena meridionale, evento storico per la Puglia

Evento storico per la Via Francigena, e, soprattutto, per il Gargano e il Salento. La data del 14 Aprile bisogna mandarla a memoria. Infatti, l’Istituto degli itinerari Culturali ( l’ente europeo che ha il compito di dare attuazione e  sviluppare il programma degli itinerari culturali ) ha deciso l’ ampliamento della Via Francigena sino a Brindisi. In pratica, questa via che sino a oggi partiva da Canterbury e arrivava a Roma per portare i pellegrini alla tomba dell’ Apostolo Pietro, viene allungata fino a Brindisi. Il tratto meridionale, infatti, era percorso dai pellegrini franchi che intendevano portarsi in Terra Santa imbarcandosi dai porti pugliesi. La decisione premia queste regioni: Lazio, Campania, Molise, Basilicata e soprattutto la Puglia che ha il tratto più lungo, dal Gargano sino a Brindisi. In sostanza, possiamo dire che la Puglia è la regione maggiormente interessata e, in modo particolare il Gargano ( per via del Santuario di San Michele a Monte Sant’ Angelo) e il Salento.  Di questa importante decisione ne parliamo con  il parlamentare europeo PD Silvia Costa, Presidente della Comissione europea cultura, che si è adoperata molto per questo risultato.

Onorevole Costa, cosa rappresenta questa decisione?

“E’ un meritato premio per l’Associazione Europea delle vie Francigene, per le Regioni, i comuni, per la Società Italiana di Geografia. Inoltre, gratifica il lavoro costante delle tante assoiazioni di pellegrini e di tutti quelli che in qualche modo hanno mantenuto ferma e alta l’attenzione”

Tutto risolto?

“Alt. Abbiamo compiuto un bel passo in avanti, ma il lavoro inizia adesso. Anzi, ora viene il grosso. Dopo questa storica decisione, tocca alle Regioni e agli enti locali dare impulso e muoversi a tutti i livelli di loro competenza. In verità non possiamo lamentarci, e penso soprattutto alla Puglia che nella gestione Vendola ha lavorato bene. Non è pensabile lasciarsi sfuggire quest’occasione”

Perchè parla di occasione?

“La Francigena, come tutti gli itinerari culturali, è un volano non solo culturale, ma anche di ricchezza, la produce, e di riflesso assicura benessere alle popolazioni interessate. Basti vedere quello che è accaduto in Spagna col Cammino di Santiago, al quale non ha nulla da individare. Nel tratto settentrionale la Via Francigena ha riscosso ottimi risultati e tanti borghi e paesi attraversati hanno ottenuto maggior visibilità, con l’effetto di un turismo destagionalizzato e visite anche ai piccoli borghi non presenti nei grandi itinerari. Ritengo che il tratto del Sud non sia inferiore a quello del nord, sia sotto l’aspetto della bellezza del paesaggio che quello culturale, storico e religioso. Pertanto occorre muoversi con sapienza e intelligenza, senso pratico e attenzione. Siamo davanti a una grande occasione da non perdere”

Qual è il rapporto della Francigena con il turismo religioso?

“Molto stretto. Del resto, la fede da sempre ha mosso tante persone. Inoltre, oggi la possiamo considerare rilevante dal punto di vista del dialogo interreligioso. Mentre in altre parti d’Europa fanno muri, noi apriamo vie”

Ci sono aspetti del Cammino di Santiago che si possono prendere in considerazione?

“Quello che esiste di buono in altre realtà non è mai da scartare. E non bisogna fare delle contrapposizioni. In Spagna sono stati molto bravi e avanzati, penso che alcuni degli ingredienti spagnoli siano molto utili e praticabili”

Gli effetti per il Gargano e la Puglia?

“La Puglia è in grado di ottenere ottimi vantaggi se lavorerà in modo alacre e sensato. Il Gargano è una miniera d’oro, al pari della terra salentina. Pertanto, la Puglia e queste aree hanno tutto da guadagnare”

Intanto, il prossimo dodici Maggio al Salone del libro di Torino, verrà presentato il volume La via Francigena  nel Sud dell’imprenditore – mecenate Alfonso Casale, grande studioso di questa via e fondatore del colosso ostunese Telcom.

Bruno Volpe

 

 


Pubblicato il 19 Aprile 2016

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