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Via Francigena, accordo tra i comuni del nord e del sud della Puglia

L’incontro finalizzato al suggello dell’accordo tra il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, presidente dell’Associazione delle Comunità ospitanti della Puglia meridionale, e il consigliere provinciale della Provincia di Foggia, Gaetano Cusenza, presidente dell’Associazione dei Comuni foggiani (ACF) si è tenuto a Lecce presso la Sala Congressi delle Officine Cantelmo.
L’occasione è stata sviluppata all’interno di un convegno sul tema della gestione dei Cammini, sapientemente coordinato da Luigi Del Giudice. All’intesa raggiunta tra i rappresentanti delle due Associazioni seguirà ora la condivisione di un programma finalizzato sia allo scambio di reciproche esperienze che a far forza comune per coinvolgere sul progetto “Via Francigena” anche i Comuni delle altre province pugliesi. Ciò renderà l’intera Puglia una realtà all’avanguardia nella gestione di questo importante “cammino” europeo, il secondo in ordine di importanza, dopo quello che porta a Santiago de Compostela.
L’Assessore Loredana Capone, che ha sostenuto questo accordo tra i due raggruppamenti istituzionali ed ha giustamente ricordato che la Puglia dà questa dimostrazione di compattezza e di impegno sostanziale nell’ottimizzare la Via Francigena che l’attraversa tutta, può con diritto promuovere la costituzione di un tavolo di concertazione con le altre Regioni che presidiano i territori a Sud di Roma, guadagnando così la certificazione del Consiglio d’Europa a giugno del prossimo anno. L’appuntamento di verifica da parte dell’Europa lo ha confermato Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione europea delle Vie Francigene, nell’incontro avuto con i referenti dei due raggruppamenti di Comuni.
Il percorso che dall’Inghilterra porta fino a Roma gode già di tale certificazione e il flusso turistico particolare che ha generato cresce progressivamente, i Cammini a Sud di Roma si devono invece ancora conquistare questa certificazione dimostrando di lavorare tutti uniti per l’ottimizzazione del “Cammino”. Infatti, “la Via Francigena” è una porta d’ingresso nei nostri territori e un mezzo importante per far conoscere il nostro patrimonio culturale, incontrare le nostre Comunità, godere dei nostri cibi tradizionali, alimentando così la nostra economia locale
“In Puglia” ci sono, peraltro, “altri Cammini importanti”- ha detto Gaetano. Cusenza – ” in provincia di Foggia stiamo lavorando, anche contestualmente sul “Cammino di Padre Pio” e sulla “Via Micaelica”, poi affronteremo quello dei tratturi e altri ancora, consapevoli che oggi le persone vanno cercando di ritrovare la propria umanità e di riconoscere e valorizzare la propria e le altrui identità” . L’esempio portato dalla Toscana è stato confortante al riguardo, considerato che la strategia perseguita è stata quella di identificare, riadeguare, ottimizzare e valorizzare “una ragnatela” di Cammini. La scelta gestionale in quel caso è stata quella di centralizzare a livello regionale lo sviluppo di una prima fase di implementazione dei Cammini per poi delegare il loro mantenimento ai Comuni,in una seconda fase.
La soluzione riportata altrove, nel Lazio e in Puglia, è diversa, seppure persegue la stessa finalità. Il prof. Renato Di Gregorio, presidente dell’Istituto di Ricerca sulla Formazione Intervento di Roma, ha illustrato l’esperienza maturata in tre regioni diverse, compresa quella foggiana. “Quando un territorio finisce di essere considerato un luogo fisico ricco di potenzialità da valorizzare e utilizzare e viene considerato un’Organizzazione Territoriale in grado quindi di darsi una struttura di governance, di formulare strategie di sviluppo, attivare progetti di miglioramento, costruire alleanze, influenzare politiche e orientare le fonti di finanziamento, solo allora si può avere la certezza che i processi che vengono posti in essere non abbiano il respiro corto di una legislazione, il tempo ristretto della durata di un finanziamento, l’attesa del leader del momento. Passare dalla situazione che abbiamo a una organizzazione siffatta richiede l’attivazione di un processo di “progettazione partecipata”, che consenta di recuperare il pieno coinvolgimento delle comunità locali, e la creazione di professionalità nuove in grado di gestire simili processi e di operare con una visione “territoriale” e non “funzionale”. Per questo motivo alle Scuole e alle Università chiediamo di cambiare metodologie didattiche e sviluppare nuovi sistemi di orientamento”
Il pubblico ha seguito con molta attenzione le esperienze presentate anche da “camminatori” intervenuti che hanno mostrato le immagini e i filmati dei percorsi che attraversano tutta la Puglia, come Michele Del Giudice. Ciò ha fatto maturare tra i partecipanti ipotesi di ulteriori attività da sviluppare: costituire Reti di imprese, sviluppare ulteriori alleanze, partecipare con maggiore attenzione ai programmi finanziati per la formazione dei laureati, ecc.
Adesso l’appuntamento è per la firma dell’accordo tra i due raggruppanti di Comuni e l’impegno a coinvolgere i Comuni delle altre province pugliesi per condividere una mappa generale dei Cammini più importanti, compreso quello prioritario della Via Francigena.


Pubblicato il 27 Febbraio 2018

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