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Vertenza IperCoop, Landella si schiera con i lavoratori

Ieri una delegazione che rappresenta i lavoratori dell’IperCoop di Foggia che vedono in pericolo il proprio posto di lavoro per effetto di una procedura di mobilità attivata il 19 marzo scorso dalla stessa azienda, ha incontrato il sindaco di Foggia Franco Landella, con l’intervento dei consiglieri Luigi Fusco e Pasquale Cataneo. Nel corso dell’incontro, è stata analizzata la situazione a causa della quale 18 addetti di 4° livello a Foggia e 147 in Puglia rischiano di andare a casa, con le prevedibili, negative conseguenze sulle rispettive famiglie. Il sindaco ha ascoltato le loro ragioni, condividendo le preoccupazioni e sollecitando un diverso comportamento da parte dell’Azienda. «La Coop –dice il primo cittadino- non dovrebbe pensare ad un territorio esclusivamente come un mercato dal quale attingere risorse finanziarie, che a Foggia si sono sostanziate anche con l’attivazione di prestiti sociali, per non parlare dei numerosi tesseramenti-soci. I rapporti lavorativi hanno anche una componente umana e sociale. Oltre a questo, licenziare lavoratori non significa risolvere i paventati problemi di una azienda che comunque registra un bilancio 2014 in attivo di circa 10 milioni di euro. Sottrarre alle famiglie la fonte di reddito contribuisce, su un territorio, a deprimere gli acquisti, influendo negativamente sugli introiti di una azienda come la stessa Coop: come un cane che si morde la coda, insomma. Non si capisce bene il motivo dei provvedimenti di mobilità. L’ipermercato di Foggia gode di una posizione strategica per operare sul mercato: si trova in città, senza una concorrenza di pari dimensioni, con elementi accessori di marketing come il distributore di carburante che rafforza la capacità attrattiva della struttura, con una posizione di sostanziale monopolio sul territorio che, siamo certi, ha fruttato notevoli introiti nei tanti anni in cui questa situazione –tuttora in atto- è perdurata. Per di più, i lavoratori hanno già dimostrato una grandissima disponibilità: mediante accordi sindacali precedenti, hanno consentito alla Coop di far fronte a 1,3 milioni di euro della procedura di mobilità tagliando i propri stipendi ed eliminando la parte economica derivante dall’integrativo, oltre a garantire da circa due anni, maggiore flessibilità in termini di utilizzazione del personale. Dalle documentate informazioni ricevute dai lavoratori e dai miei consiglieri, risulta che i problemi di gestione economica possono essere fatti risalire, più che all’incidenza del costo del personale interessato alla procedura, ad una non oculata gestione in termini di conduzione. Anche il fatto stesso che il numero di dirigenti per l’anno 2014 è aumentato da 27 a 32 unità –così come si rileva dalla lettera d) Costi per il personale- e che non sia stato coinvolto nelle procedure di mobilità indica un incomprensibile trattamento discriminatorio nei confronti di personale lavorativo part-time di base nella organizzazione aziendale arrivando a chiedere ai sindacati le soluzioni ai detti problemi».


Pubblicato il 9 Giugno 2015

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