“Vediamoci al chioschetto” e giù dosi di droga, 18 in manette a Foggia
Genitori senza scrupoli che utilizzano i figli minorenni come corrieri della droga, utenze telefoniche dedicate esclusivamente all’attività di spaccio, erano questi gli ingredienti del collaudato sodalizio delinquenziale ritenuto responsabile di spaccio di sostanze stupefacenti in un bar situato nei pressi della curva nord dello Stadio “Zaccheria” di Foggia. Al centro un giro d’affari attestato, in pochi mesi, intorno ai 300mila euro. A questo hanno posto fine ieri all’alba gli agenti della sezione antidroga della Mobile di Foggia con l’operazione “Andromeda”. Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone (una ancora ricercata). In 10 sono finiti in carcere, mentre gli altri ai domiciliari. Per tutti le accuse sono di detenzione e spaccio di cocaina, eroina, hashish e marijuana. Uno dei principali indagati è il pregiudicato Giovanni Mastropasqua, detto Gino, legato, tra le altre cose agli ambienti malavitosi foggiani. Dalle intercettazioni è emersa una gestione familiare dell’attività di spaccio con il coinvolgimento della moglie, Antonietta Consales e del figlio di 15 anni, arrestato in flagranza di reato il 13 ottobre dello scorso anno. Continua sull’edizione cartacea del Quotidiano di Foggia. Nelle edicole di Foggia e provincia
Pubblicato il 10 Settembre 2010