Vecchio tribunale di Foggia, indagati Landella, Mongelli e Belgioioso
Un avviso di conclusione delle indagini e’ stato notificato al sindaco di Foggia Franco Landella, al dirigente dei lavori pubblici del comune di Foggia, Potito Belgioioso, all’ex sindaco Gianni Mongelli e all’ex dirigente dei lavori pubblici Fernando Biagini con l’accusa di omissione di atti di ufficio. L’avviso di conclusione delle indagini firmato dal sostituto procuratore Antonio Laronga e’ stato eseguito dai carabinieri della sezione di Pg del tribunale. All’ex sindaco Mongelli e Biagini la procura contesta che non avrebbero effettuato alcuni lavori nel Palazzo di Giustizia di Foggia e di non aver risposto e informato il tribunale stesso sui ritardi dei lavori. Per la procura, invece, il sindaco Landella e il dirigente Belgioioso non avrebbero comunicato al Ministero della Giustizia “le iniziative intraprese dal Comune di Foggia al fine di garantire la sicurezza e la salute dei luoghi di lavoro presso il Palazzo di Giustizia”. “Voglio innanzitutto precisare – ha spiegato in una nota il sindaco Franco Landella – che ho avuto modo di relazionarmi piu’ volte sulla problematica dei lavori di messa in sicurezza da effettuare presso il Palazzo di Giustizia, sia personalmente, recandomi a parlarne con il Procuratore capo, dott. De Castris, sia inviando diverse missive in cui rappresentavo le difficolta’ dell’ente nel gestire una situazione ereditata dalla precedente amministrazione e che si protrae da anni”. “Ancora nel febbraio di quest’anno ho inviato -scrive Landella- una missiva ai vertici del Palazzo di Giustizia in cui esponevo le difficolta’ finanziarie in cui versa l’ente, ribadendo, al contempo, il mio assoluto interessamento a trovare in tempi rapidi la migliore soluzione possibile. Pochi giorni dopo, a dimostrazione dell’impegno assunto, ho altresi’ inviato ai suddetti organi copia della conferenza di servizio tenuta dull’argomento con i dirigenti comunali, nella quale ancora una volta ho sollecitato i dirigenti competenti ad attivarsi per effettuare i lavori richiesti reperendo l’adeguata copertura finanziaria. Quanto alle tre note alle quali mi si contesta di non aver risposto, ho potuto verificare dalla stessa imputazione di averle girate per competenza agli uffici preposti, con assoluta tempestivita’ (le prime due risultano infatti inviate il giorno successivo a quello di ricezione, la terza dopo soli due giorni). Sono pertanto assolutamente sereno e fiducioso di poter chiarire quanto prima la mia posizione, nella certezza che non possano addebitarsi al Sindaco, titolare dell’indirizzo politico dell’amministrazione, compiti che non gli spettano, cosi’ come stabilito sin dalla riforma introdotta con la c.d. legge Bassanini. A tal fine -ha concluso il sindaco di Foggia- ho immediatamente dato mandato al mio legale di fiducia, avv. Michele Curtotti, per chiedere di essere ascoltato dal Sostituto procuratore titolare di tale indagine, al fine di chiarire la mia assoluta estraneita’ a tale addebito”.
Pubblicato il 9 Luglio 2015