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Uil Puglia: “Irap e bollo auto valgono l’86% delle imposte regionali, tra le più alte d’Italia”

“Pugliesi, popolo di santi, navigatori e tartassati”.Lo dichiara Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, che sintetizza con una battuta i dati elaborati e diffusi dall’Ufficio Politiche Economiche e Territoriali della UIL su gettito Irap e tributi regionali.
“Le famiglie pugliesi sono tra le più vessate d’Italia, nonostante le statistiche non descrivano certo una regione in salute – spiega Pugliese – e parlano chiaramente di un territorio che fa fatica a riprendere i vecchi livelli produttivi e ad agganciare il timido treno della crescita nazionale, con una disoccupazione ancora elevatissima in particolare fra i giovani e le donne”.
“L’Irap – prosegue il Segretario della UIL – vale per la Puglia un gettito complessivo di 1.424.245.233 euro, il settimo più elevato della penisola. Ma, quel che fa più specie è che su un gettito totale di imposte e tributi propri di 2.240.152.644 euro, l’Irap incide per il 63,6%, la terza percentuale di incidenza più elevata d’Italia dopo Friuli Venezia Giulia e Sardegna, entrambe però a statuto speciale, e oltre dieci punti più alta della media nazionale (52,9%)”.
Dall’Irap al bollo auto. “Un altro salasso – attacca Pugliese – che incide ogni anno per un valore di 177 euro a veicolo, il secondo più alto in assoluto dopo la provincia autonoma di Bolzano (179) e ben 44 euro oltre la media nazionale (133). Nel complesso, il gettito per bollo auto in Puglia vale 515.150.603 euro (il quinto più elevato a livello nazionale) e incide per il 23% sul totale delle imposte e tributi propri. Insomma, solo bollo e Irap valgono l’86% delle tasse che ogni anno svuotano le tasche dei poveri pugliesi”.
“Stavolta a parlare sono i numeri – conclude Pugliese – che avallano, senza timore di smentita, quanto denunciamo da anni inutilmente, ovvero che tasse e balzelli, in Puglia, hanno ormai raggiunto e superato abbondantemente i limiti della sopportazione e della decenza. Non è possibile applicare, in una regione che “vanta” una retribuzione media che si aggira intorno ai 25mila euro lordi annui, che si trova a fronteggiare una disoccupazione poco al di sotto del 20%, una tassazione tra le più pesanti d’Italia, come se la Puglia avesse un tessuto socio-economico in salute alla pari di Lombardia o Piemonte. A ciò si aggiungano i ticket sanitari, anch’essi tra i più cari dello stivale e si fa presto a capire come per un cittadino pugliese sbarcare il lunario sia diventato più complicato di sbarcare sulla Luna, con la Regione Puglia che, inspiegabilmente, continua a fare orecchie da mercante”.


Pubblicato il 17 Febbraio 2018

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