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Tutti al capezzale di Rignano e del suo ghetto, all’ombra della campagna elettorale

“Incredibile che nulla sia cambiato in tanti anni. Si faccia subito qualcosa di concreto”. Sono alcune delle esortazioni che il segretario del Pd Puglia e candidato alle primarie per la presidenza della Regione Puglia, Michele Emiliano, lancia su Twitter dopo la puntata di Gazebo
sul cosiddetto ghetto di Rignano Garganico, dove vivono centinaia di immigrati impegnati nella raccolta di pomodori. Le parole di Emiliano, che esorta il presidente della Regione, Nichi Vendola, e rivolge i suoi tweet anche agli altri candidati alle primarie, il senatore Dario Stefàno e l’attuale assessore regionale Guglielmo Minervini, raccolgono il disappunto di alcuni internauti. Questi ultimi, infatti,
ricordano il lavoro della Regione Puglia per migliorare le condizioni di vita dei migranti e per combattere il caporalato.  “In teoria – replica Emiliano – in concreto nulla di fatto”. “Non accuso nessuno, ci mancherebbe – aggiunge – ma se questo problema è lì da 30anni cosa impedisce di risolverlo?”. E ancora: “Non attacco nessuno specifico. Chi di dovere darà le risposte”. Sono in molti a ricordare a Emiliano che gli assessori della giunta Vendola che si sono occupati del ghetto di Rignano sono stati spesso del Pd. E per questo chiedono al segretario Pd cosa abbia fatto lui in questi anni. “Non ho mai avuto alcun titolo per occuparmi del ghetto di Rignano, sia chiaro a tutti – spiega – Avrei voglia di andare lì domattina ma non ho titoli per farlo”. “Adesso non scherzo più – sottolinea – nessuno si permetta di coinvolgere me in questa tragedia”. E poi: “Io non rispondo dei meriti o dei demeriti di un Presidente di amministrazione della quale non ho mai fatto parte”. Infine, a chi gli fa notare che “Emiliano propone una giunta con la stessa coalizione”, il segretario del Pd risponde: “Sto chiarendo urbi et orbi che cambierò tutto”. Nei video di Gazebo i migranti dicono che qui, “promettono e promettono ma non cambia mai nulla”. Non a caso, tra gli hastag scelti dalla trasmissione di Rai3 per il racconto su ghetto c’e’ #abbandonati.
Immediata la replica del candidato concorrente alla poltrona di governatore della Puglia, Dario Stefàno. “Emiliano non finisci di sorprendermi – dichiara Stefàno -. Continui a proporti come un cittadino qualunque e fingi di non sapere dell’esistenza del campo di Rignano, scaricando responsabilità, come tuo solito, sulla giunta regionale, screditando il tuo partito e i tuoi assessori. “Nessuno si permetta di coinvolgere me in questa tragedia”, hai detto. A mio avviso questa tragedia comunque ti coinvolge”.
“Si chiama etica della responsabilità – continua il candidato di SEL -. Io a Foggia ho affrontato la piaga del caporalato e del ghetto di Rignano. E ho anche indicato un obiettivo: la qualificazione della produzione, applicando il principio della sostenibilità, utilizzando il marchio prodotti di Puglia, lavorando sulla eticità delle produzioni per valorizzare il pomodoro foggiano e il lavoro che c’è dietro la sua produzione. Siamo ancora in tempo – conclude Stefàno – perché queste primarie siano un confronto positivo per migliorare la vita dei pugliesi, e non un esercizio di retorica politica”.


Pubblicato il 12 Novembre 2014

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