Troppo onerosa la gestione, resta chiuso il mercato ittico di Manfredonia
La sala delle aste è desolatamente deserta; eppure, dopo un mese di fermo biologico, le imbarcazioni hanno ripreso ad uscire in mare, portando a terra notevoli quantitativi di pesce. Il mercato ittico di Manfredonia non ha riaperto i battenti. L’ASE, l’azienda di igiene urbana, ha rinunciato alla gestione, avendo registrato perdite, in un anno, di oltre 160 mila euro. Sono 250 i pescherecci della marineria sipontina, la seconda flotta italiana; ma solo una percentuale risicata utilizza i servizi del mercato ittico, che costano il 6 per cento del prodotto venduto. Di conseguenza, la stragrande maggioranza dei pescatori sfugge ai controlli fiscali e sanitari, ricorrendo alla vendita privata. L’assessore alle Attività produttive del Comune di Manfredonia, Dorella Zammarano ha già convocato una riunione per fare il punto della situazione e trovare subito una soluzione. “L’Ase non può svolgere più quell’attività. Il problema resta abbastanza serio: fino a pochi giorni prima del fermo pesca, le barche che conferivano il pescato al mercato erano non più di dieci, pochissime. Così non si può mantenere una struttura del genere aperta , impossibile sostenere i costi. Vedremo di trovare una via d’uscita con l’aiuto della categoria. Intanto auguri a tutti i pescatori per la ripresa”.
Pubblicato il 12 Settembre 2017