Cronaca

Tomba della Medusa e area archeologica di Arpi abbandonate, il Comune che fa?

Il Consigliere Vincenzo Rizzi ha fatto protocollare una interrogazione indirizzata al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale ponendo alla loro attenzione lo stato di abbandono e di degrado dell’area archeologica di Arpi e della tomba della Medusa. La tomba della Medusa è uno dei monumenti funerari più imponenti finora ritrovato ad Arpi, il principale e più esteso centro della Daunia preromana. In base agli studi condotti in primis dall’archeologa Marina Mazzei, la città di Arpi occupa un’estensione di oltre 1.000 ha. e si ritiene che nel 279 a.C., durante la guerra contro Pirro, Arpi contasse circa 30 000 abitanti. La Tomba della Medusa doveva rappresentare il primo nucleo del parco archeologico di Arpi, per l’indubbia valenza storica e architettonica del monumento funerario, appartenuto sicuramente ad una ricca e colta famiglia del III-II secolo a.C. Questo monumento funebre insieme alle case nobiliari attestano l’alto livello raggiunto dall’architettura e dall’artigianato artistico della società arpana, sotto la forte influenza della cultura greca e specificamente macedone di età ellenistica.
La tomba della Medusa è interrata a più di 5 metri dal piano di calpestio, essa era una tomba funeraria del tipo ipogeico, con un dromos a scivolo che permetteva l’ingresso ai familiari dei defunti. Una tomba abbellita da decorazioni pittoriche di notevole valore artistico. Per quanto narrato la Tomba delta Medusa, conquistò l’interesse degli studiosi a livello internazionale e anche degli appassionati in seguito ad una mostra a Foggia visitata da migliaia di persone.
Nel 1998 la Regione Puglia stanziò 3 miliardi di lire, ai quali si aggiunse un contributo di 555 milioni del Comune, tali finanziamenti rimasero a lungo inutilizzati per motivi a me ignoti fino al punto in cui nel Luglio 2002, si arrivò alla sospensione ufficiale dei lavori. Nel Giugno 2003, a causa dei ritardi relativi all’inizio dei lavori, il Comune rescisse il contratto con la ditta, ma in seguito ad alcuni errori formali la rescissione fu annullata. Nel frattempo, una ditta interessata ai lavori fallì, mentre un’altra impresa coinvolta sempre nelle opere di restauro dichiarò la propria disponibilità a portare a termine l’opera, previo aggiornamento del preventivo relativo ai suoi compensi. In seguito furono
assegnati al parco archeologico della Medusa oltre un milione e mezzo di euro nel quadro dell’Accordo di Programma tra Regione Puglia e Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Attualmente la Tomba della Medusa, come altre strutture culturali di Foggia versa in un totale stato di abbandono: la recinzione divelta, le strutture del cantiere sono state rubate o vandalizzate: tubi, impalcature, pannelli, compreso il box prefabbricato utilizzato dagli operai come spogliatoio e magazzino, la copertura risultano danneggiati. La situazione di abbandono e mancata sorveglianza hanno provocato atti di vandalismo anche nei confronti della tomba stessa: le colonne del vestibolo sono state abbattute, una base è stata addirittura rubata. Gli affreschi dei mosaici a ciottoli, restaurati sotto la direzione della Soprintendenza, ad un costo di 588 milioni di lire, sono risultati gravemente compromessi. Mentre nel sito archeologico di Arpi continua il saccheggio impunito da parte dei tombaroli del patrimonio archeologico, migliaia e migliaia di capolavori attraverso il mercato antiquario vanno ad
arricchire collezioni pubbliche e private di musei e magnati europei e statunitensi. Si è stimato per difetto che siano stati oltre 200.000 i reperti archeologici trafugati nell’ultimo ventennio ad Arpi. Lo stesso sito viene costantemente arato non sussistendo adeguati vincoli da parte della Soprintendenza atti ad impedire le pratiche agricole più invasive.
Rizzi, nella sua interrogazione, chiede di intervenire e mettere in campo tutte quelle misure per scongiurare la distruzione del sito archeologico di Arpi: dal coinvolgimento di fondazioni per la realizzazione di attività di fruizione e valorizzazione del sito, alla promozione di un tavolo di concertazione con la regione Puglia al fine di trovare adeguate risorse per la valorizzazione del sito di Arpi e della Tomba della Medusa. Non ultimo di istituire “il Parco Archeologico di Arpi” ed integrarlo con il futuro “Parco Agricolo del Comune di Foggia”.


Pubblicato il 13 Novembre 2014

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