Tentata estorsione con metodo mafioso, due arresti a Monte Sant’Angelo
Il comandante Michele Miulli: "La denuncia è un fattore determinante nelle nostre attività oltre al lavoro dei carabinieri”
Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il tribunale di Bari su richiesta della distrettuale antimafia è stata eseguita dai carabinieri di Manfredonia a carico di un 34enne e un 18enne di Monte Sant’Angelo entrambi accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo e dall’agevolazione mafiosa.
Le indagini sono state avviate dai carabinieri di Monte Sant’Angelo in seguito alle dichiarazioni rese da un commerciante, a cui i due indagati si sarebbero rivolti nel tentativo di costringerlo a diminuire il volume di vendite così da eliminare forme di concorrenza a vantaggio di esercenti compiacenti – o, in alternativa, a partecipare direttamente – attraverso un contributo economico – al sostentamento di sodali appartenenti al clan Li Bergolis-Miucci, recentemente arrestati nell’ambito dell’operazione antimafia denominata ‘Mari e Monti’.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri le pretese sarebbero state reiterate dai due indagati, con le stesse modalità, anche nei confronti di un altro commerciante del luogo, a cui era stato richiesto di contribuire alle spese legali e al mantenimento di esponenti mafiosi detenuti.
Le attività compiute dai militari – viene spiegato in una nota – costituiscono il naturale prosieguo dell’azione di contrasto al fenomeno mafioso promossa dalla procura distrettuale di Bari e dalla procura nazionale antimafia nell’area garganica, che ha recentemente visto il coinvolgimento di carabinieri, polizia e guardia di Finanza nell’esecuzione di 39 misure cautelari e di sequestri patrimoniali per circa 10 milioni di euro. Operazione nel corso della quale i carabinieri hanno anche rinvenuto e sequestrato circa 450mila euro in contanti, occultati all’interno di un’abitazione riconducibile a uno degli indagati, ritenuti provento di attività illecite.
“La denuncia è un fattore determinante nelle nostre attività oltre al lavoro dei carabinieri coordinati dalla procura distrettuale antimafia di Bari perché in una sola settimana siamo riusciti ad individuare i due autori di una tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e a raccogliere denunce importanti dei soggetti minacciati”.
Così il comandante provinciale dell’arma dei carabinieri di Foggia il colonnello Michele Miulli durante la presentazione dell’annuale calendario dell’arma in merito all’operazione che ieri ha portato all’arresto di due persone di Monte Sant’Angelo accusate di una tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
“Denunciare conviene – ha sottolineato ancora il colonnello Miulli – e le istituzioni sono pronte ed efficienti, in grado di dare risposte tempestive come in questo caso. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ritengo che avere sempre più fiducia nelle istituzioni sia l’unico modo per riuscire a liberare dal giogo mafioso questo bellissimo territorio. Rispetto ad oltre due anni fa quando mi sono insediato – ha concluso Miulli – ho notato segni di apertura e di vicinanza alle istituzioni molto importanti non solo dal mondo delle associazioni, del lavoro, dalle istituzioni scolastiche, ma dalla cittadinanza, specie in occasioni come questa di oggi con l’operazione conclusa”.
Pubblicato il 1 Novembre 2024