Cronaca

Tenta di uccidersi utilizzando un pantalone come cappio

Poteva essere l’ennesima vittima di una conta che non finisce mai, ma che è stata evitata grazie alla professionalità ed al sangue freddo dimostrato dalle poliziotte penitenziarie in servizio presso la Casa Circondariale di Foggia. Il fatto è avvenuto lo scorso 11 giugno, ma la notizia è trapelata solo ora, e riferisce di una detenuta di origine russa di anni 35 in carcere per omicidio aggravato con fine pena 2018. La stessa detenuta nel carcere di Foggia da non molto tempo, verso l’una di notte del 11 giugno, ha tentato di impiccarsi con un jeans legato alla grata dell’inferriata del bagno. L’allarme è stato dato dalla compagna di cella prontamente raccolto dalla poliziotta in servizio presso la sezione, che con grande sangue freddo ha prelevato un coltello dalla cucina detenuti ed ha tagliato il cappio che legava la detenuta all’inferriata. Dopo i primi soccorsi medici, la detenuta è stata poi accompagnata presso il locale ospedale, ove si trova a tutt’oggi piantonata da personale di Polizia Penitenziaria. A Foggia circa 550 detenuti sono stipati in appena 350 posti disponibili con una carenza di almeno 50 poliziotti penitenziari. Eppure un Istituto come quello del capoluogo Dauno ove sono rinchiusi detenuti pericolosi della malavita organizzata locale, molto attiva sul territorio(Cerignola, Gargano, San Severo, Foggia stessa ecc.ecc.) e fino a circa 10 giorni fa, custodiva un detenuto terrorista dell’ISIS, manca un responsabile effettivo della Polizia penitenziaria, poiché l’attuale Comandante è in distacco da Bari, mentre il Dirigente dell’Istituto deve provvedere da solo a tutte le gravi incombenze giornaliere. Al contrario del Carcere di Bari ove con meno detenuti e problematiche, risultano essere in servizio effettivo n.5 Commissari e n. 4 Dirigenti. Il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria da tempo sta denunciando, tra l’indifferenza dei vertici del DAP e del PRAP di BARI che la situazione non è più sopportabile pronta ad esplodere con effetti deflagranti per tutti, se non si pongono i dovuti rimedi. “Se la situazione a FOGGIA rimane sotto controllo, – commenta il segretario nazionale del SAPPE, Federico Pilagatti- è grazie alla professionalità ed all’abnegazione della Polizia penitenziaria che però è allo stremo e non c’è la fa più. A questi eroi nascosti che fanno un lavoro oscuro e pericolosissimo il SAPPE esprime il proprio ringraziamento considerato che sono figli ripudiati da un amministrazione penitenziaria ingrata, pronta a punire per il minimo errore, ma che si dimentica del sacrificio e della professionalità di questi di lavoratori che dovrebbe ringraziare e premiare ogni giorno, per quello che fanno a tutela della legalità e delle istituzioni all’interno delle carceri Italiane”.


Pubblicato il 20 Giugno 2015

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