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Superbonus, in Puglia blocco dei lavori per 480 milioni

Tra i risultati positivi diffusi da Ance, la nascita di oltre 2mila imprese nel biennio 2020/2021

Si continua a tirare le somme sull’asso del governo per ridare impulso al mercato edile e adesso è proprio l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) a diffondere sull’industria delle costruzioni 2023 i dati di chiusura sul ‘Superbonus 110/per cento’. Un bilancio dei dati pugliesi, tra luci e ombre, per cui in Puglia sono stati oltre 26mila gli interventi (con almeno un’asseverazione protocollata) per 5,2 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione, appunto, col Superbonus 110%. Tutti interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico in chiave antisismica degli edifici, mentre a essere ultimato -sempre in Puglia – è stato il 90,9% per cento dei lavori avviati (a livello nazionale la media è dell’88,7%) ma intanto esiste il rischio contenziosi e blocco dei cantieri sui 480 milioni relativi a lavori non conclusi. E chiusa la stagione del Superbonus 110% il bilancio – su dati Enea-Mase rielaborati dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili – della nostra regione riguarda anche la misura introdotta nel 2020 per ridare fiato al settore delle costruzioni. Un settore, sarà bene ricordare – fiaccato da un decennio di crisi e infine dalla mazzata dalla pandemia, col fine non secondario di favorire la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano. “La misura è stata un formidabile volano per il settore e per l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pugliese, spesso vetusto ed energivoro”, ha spiegato il presidente di Ance/PugliaGerardo Biancofiore. “La chiusura traumatica della misura ingenererà, purtroppo, contenziosi e problemi economici per tantissime di famiglie e imprese nella nostra regione, che avevano confidato sulla certezza della norma; seppur varata con una serie di carenze a livello di controlli, sin da subito segnalate da Ance, la misura col tempo ha dimostrato in piena la sua efficacia”. Ma passiamo ai dati più specifici, partendo dall’evidenza d’una prima riqualificazione diffusa sul territorio pugliese trova riscontro in un dato: gli interventi di Superbonus energetico rispetto al totale degli edifici residenziali per i quali la riqualificazione energetica poteva considerarsi fattibile e conveniente è pari al 3,7%. Rilevante anche il numero di interventi in Puglia per mille abitanti, pari a 6,7, contro la media italiana di 7,8. Nessun dubbio anche sull’impulso dato dal Superbonus al PIL regionale (l’Ance stima che circa un terzo del +10% del Pil italiano nel biennio 2021-2022 sia stato originato dagli investimenti in costruzioni, trainati proprio dai bonus edilizi) e sulla crescita del settore che, in Puglia, ha visto nascere nel biennio 2020/2021 ben 2.182 imprese edili portando a 30.330 il totale delle stesse a fine 2021 (+7,8% rispetto al 2019). “È stato un importante segno di vivacità del comparto edile pugliesi che, al netto delle imprese nate dalla sera al mattino per approfittare in modo talvolta illegale o improprio della misura, ha saputo cogliere questa opportunità mettendosi al servizio del territorio. Purtroppo, con questa chiusura disordinata della stagione del Superbonus il comparto dell’edilizia residenziale si avvia a scontare un trend inevitabilmente negativo – conclude Biancofiore – e tuttavia, le imprese edili pugliesi, quelle che operano legalmente e con lealtà sul mercato, sono pronte per dare risposta alle necessità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e delle altre misure di coesione territoriale, nonostante i ritardi e le criticità che storicamente caratterizzano l’attuazione di questi programmi di spesa”.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 7 Febbraio 2024

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