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Sottosopra le cattedre per gli insegnanti di sostegno: colpa dei burocrati?

Fa ancora discutere e parecchio il pianeta scuola, specie dopo le proteste a scena aperta delle insegnanti di sostegno in Puglia, che hanno visto a poco a poco assottigliarsi – e di parecchio…- i posti di ruolo assegnati. A brandire la clava in loro difesa è stato da tempo l’ex assessore regionale e parlamentare Nicola Fratoianni, pronto a presentare un’interrogazione parlamentare al Ministero della Pubblica Istruzione per venire a capo dello scarso numero, appunto, di assegnazione delle cattedre di sostegno in provincia di Bari. “Al di là della retorica renziana sulla scuola, accade che il Provveditorato agli Studi di Bari abbia combinato parecchi guai sull’assegnazione delle cattedre di sostegno, tenendo presente che le cattedre di sostegno sono andate gradualmente assottigliandosi di anno in anno nonostante siano aumentate le richieste di sostegno da parte delle
famiglie e delle relazioni della Azienda Sanitaria Locale”. Ma qual è il motivo di questa diminuzione? Tentativi di “spending review” sulla pelle delle famiglie e dei ragazzi? Fratoianni ha la sua spiegazione. Con uno degli ultimi decreti del ministero della Pubblica Istruzione sono già partite le assunzioni a tempo indeterminato dei docenti di sostegno. Eppure fin dall’inizio dell’anno s’era accesa una speranza per i tantissimi precari e disoccupati baresi rimasti ancora aggrappati al mondo della scuola, con l’impegno del Governo a una ulteriore assunzione il prossimo anno scolastico di circa 12mila docenti per altrettanti posti di sostegno. Ricapitoliamo: dovevano essere assunti 237 docenti e secondo la ripartizione delle cattedre del Miur in provincia di Bari dovevano passare dietro alle cattedre una novantina di insegnati, a Foggia invece i posti disponibili erano secondo dati non proprio recenti una cinquantina, a Lecce meno di quaranta, mentre a Taranto una trentina e ancora di meno in Terra di Brindisi. A conferma dell’immediata procedura di assunzione, il ministero con il solito, cronico ritardo aveva inviato tutte le comunicazioni ai direttori generali degli uffici scolastici regionali, che si stavano attivando per avviare le immissioni in ruolo. E a Bari, negli uffici dell’ex Provveditorato agli Studi di via Re David, cosa è accaduto? Fratoianni ricorda quando non lesinava le su critiche, qualche anno fa. “Si tratta di ritardi da parte del Provveditorato ormai senza risorse sufficienti per far fronte a tutto il lavoro necessario, utilizzando le assegnazioni in deroga. E cioè fare finta che le cattedre non assegnate, siano in realtà frutto di nuove richieste da parte delle scuole e delle famiglie. E nel frattempo a farne le spese sono gli alunni e i docenti.
Eccoli gli effetti dei tagli sulla scuola.” “E’ necessario – ripete l’on. Nicola Fratoianni – fare immediata chiarezza sulla situazione ed è urgente che intervenga il Ministro Giannini a fornire le debite spiegazioni. Altrimenti accade che a causa della scarsità di insegnanti di sostegno, le famiglie siano costrette a tenere a casa i ragazzi diversamente abili, con enormi danni.” Una roba da far rivoltare lo stomaco, a scapito di quella parte più debole e indifesa della società che, invece, la scuola dovrebbe aiutare a crescere e tutelare…

Francesco De Martino


Pubblicato il 22 Ottobre 2016

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