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Sollecitata dal M5s, l’Osce monitorerà il voto del 4 marzo prossimo

L’Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) monitorerà le elezioni per il rinnovo di Camera e Senato del 4 marzo prossimo. A chiedere all’Organizzazione europea della sicurezza di inviare i suoi osservatori alle prossime elezioni nazionali è stato il M5S che, ritenendo a rischio brogli alcune fasi dell’operazione elettorale, da parte degli altri partiti presenti alla competizione elettorale, ha presentato richiesta di monitoraggio esterno da parte di un supervisore extranazionale, qual è per l’appunto l’Ocse. Il deputato pugliese Emanuele Scagliusi del M5S, candidato per lo stesso partito nel collegio uninominale di Monopoli per la Camera, ha commentato con soddisfazione la notizia i accoglimento della richiesta all’Ocse,diffusa giovedì scorso. Infatti, ha dichiarato Scagliusi: “Come dimostrano le denunce pubbliche del passato, il problema del voto inquinato in Italia è cronico e persiste negli anni. Purtroppo questi tristi accadimenti si sono ripetuti nelle ultime elezioni regionali in Sicilia, nel novembre scorso, ma anche la nostra terra ha vivo il ricordo balzato anche alle cronache nazionali di tentativi di voto di scambio durante le elezioni regionali del 2015”. E, proseguendo, ha aggiunto: “Dopo aver sentito dai professoroni della politica che non era possibile, che stavamo dicendo fesserie, che l’Osce andava solo nei Paesi in guerra e che facevamo solo populismo,ho ricevuto la notizia che tutto il lavoro svolto gomito a gomito con il nostro candidato presidente Luigi Di Maio è servito eccome”, perché l’Osce invierà osservatori per le elezioni del 4 marzo in Italia. E questo per l’esponente pugliese del M5S è sicuramente “uno strumento in più per garantire la libertà di voto ai cittadini italiani”. Nel rendere noto la notizia della presenza di osservatori Osce alla prossime politiche, l’Organo europeo per la sicurezza ha chiarito che “la maggior parte degli interlocutori Osce ha espresso la necessità di sicurezza nell’imparzialità della gestione delle elezioni affinché si svolgano professionalmente e in modo trasparente”. E, partendo da tale affermazione di principio, molti interlocutori hanno confermato le ragioni dell’invito del M5S, che aveva chiesto l’intervento degli osservatori Osce. In intervento ritenuto dagli stessi interlocutori auspicabile per queste elezioni, riconoscendo che un controllo estero potrebbe contribuire a ulteriori miglioramenti del processo elettorale. Infatti, secondo quanto sostenuto dagli interlocutori dell’Osce, in Italia sarebbero diversi “gli aspetti che avrebbero bisogno di specifica attenzione, inclusa l’implementazione del recente sistema elettorale e delle regole relative ai finanziamenti delle campagne, la gestione delle elezioni e la condotta della campagna stessa”. Su tali basi, infatti, gli interlocutori dell’Odhir (Ufficio per le Istituzioni Democratiche ed i Diritti Umani), che hanno condotto la relazione per definirne le necessità, hanno consigliato la presenza dell’Organizzazione europea per la sicurezza elettorale delle prossime elezioni politiche italiane. La presenza ormai certa dell’Osce alle nostre prossime elezioni politiche consisterà in un’attività di monitoraggio elettorale, ritenuta componente fondamentale della politica dell’Unione europea per la promozione dei diritti umani e della libertà di opinione e di voto. Per la cronaca, è stato ricordato che a partire dal 1994, l’Italia ha fornito alle varie operazioni di monitoraggio elettorale condotte dall’Osce/Odhir circa 500 esperti in materia elettorale, che hanno partecipato alle missioni di osservazione o di supervisione elettorale condotte in numerosi Paesi aderenti all’Osce. Poi, in merito all’operato sul territorio nazionale degli osservatori Osce, Scagliusi ha affermato: “Mi auguro che l’Osce focalizzi l’attenzione anche sulla situazione dei media e del tempo da loro dedicato ai vari gruppi politici”, rilevando che da mesi i pentastellati hanno notato una certa riluttanza da parte delle principali emittenti televisive nazionali, pubbliche e private, nel rispettare i tempi di parola previsti per i vari gruppi politici. Infatti, ha pure rilevato Scagliusi,che dallo studio dei dati sulla comunicazione emerge che il M5S, nonostante alle ultime elezioni politiche sia stata la forza parlamentare maggiormente suffragata dagli italiani, ottiene molto meno spazio di parola rispetto agli ad altri raggruppamenti parlamentari meno suffragati. “Il divario – ha inoltre dichiarato l’esponente pugliese del M5S – diventa ancora più ampio quando si analizzano i dati relativi alle emittenti private Mediaset, ma presenti su tutto il territorio nazionale”. E considerato che il maggior azionista delle emittenti Mediaset è uno degli attori della campagna elettorale in corso e conoscendo il personaggi, – secondo Scagliusi -“ il rischio di disparità è tutt’altro che remoto”. “Sono convinto – ha in fine concluso il deputato polignanese del M5S – che l’Osce di cui ho fatto parte per cinque anni e con la quale ho partecipato a monitoraggi elettorali in Paesi come gli Stati Uniti e la Russia tra gli altri, farà un lavoro egregio, garantendo un controllo appropriato sulle prossime votazioni nel nostro Paese”. Quindi, non resta che attendere le operazioni di voto, con la speranza che non si verifichino i temuti rischi paventati dai promotori dell’intervento Ocse. Diversamente, verrebbe da pensare che l’Italia, come molti Paese del centro Africa, sia divenuta una democrazia “terzomondista”.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 3 Febbraio 2018

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