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Soccorrevano gli anziani malati di cancro e poi li derubavano

Quindici furti commessi, un’altra quarantina sfumati solo per il transito in strada di una pattuglia dei carabinieri o per il rientro anticipato in casa dei familiari delle vittime, soprattutto anziani, alcuni malati di cancro. Bottino complessivo, 200 mila euro. La banda, composta da 17 persone, è stata sgominata dai carabinieri tra Ischitella, Carpino e Rodi Garganico. Undici gli arrestati, un obbligo di dimora notificato e cinque ricercati. Tra loro, anche due autisti di una società che ha ottenuto l’appalto dall’Asl di Foggia del servizio di emergenza-urgenza: si tratta di Pietrantonio Voto, 51 anni, di Ischitella, e Tommaso Del Conte, 50enne di Carpino.Ricercato, invece, un barelliere; ai domiciliari sono finite la moglie e la figlia di quest’ultimo: Anna Dionisio, di 52 anni, e Angela Pia D’Errico, di 22.La conoscenza delle vittime individuate per i furti – commessi soprattutto tra Ischitella e Carpino – era facilitata dal lavoro degli operatori sanitari, che potevano accedere alle abitazioni delle persone che chiedevano l’intervento d’urgenza.Gli indagati venivano, così, a conoscenza delle patologie degli anziani e dei periodi d’assenza per le necessità terapeutiche, come chemio e radioterapie. Gli indagati riuscivano ad ottenere le chiavi, che sottraevano per fare i duplicati, di cui si servivano per entrare nelle case senza effrazioni, con la collaborazione di alcune donne, soprattutto Anna Dionisio e Angela D’Errico, che si offrivano per lavorare come badanti solo per impossessarsi delle chiavi stesse. Era “continua” – secondo gli investigatori – l’attivita’ degli operatori del 118 ai danni per lo piu’ di persone anziane, le cui abitudini e i movimenti venivano studiati cosi’ da cogliere il momento piu’ propizio per agire. Come soccorritori o autisti, gli operatori venivano a conoscenza delle patologie di cui le persone soccorse erano affette e, quindi, dei periodi di assenza da casa per necessita’ terapeutiche. In alcuni casi, gli indagati sono riusciti ad ottenere la disponibilita’ delle chiavi delle abitazioni, poi duplicate, e utilizzate per rubare senza compiere effrazioni. E’ stata anche accertata la collaborazione di alcune badanti, che lavoravano nelle abitazioni delle persone bisognose di cure, al solo scopo di impossessarsi delle chiavi. Le persone indagate sono residenti a Ischitella, Carpino, Rodi Garganico, Reggio Emilia e Sanremo (Imperia). Le indagini sono cominciate da un furto subito il 13 marzo 2013 da un imprenditore di pompe funebri di Ischitella, a cui erano stati rubati un furgone “Renault Trafic” ed un carro funebre marca “Mercedes”: in seguito c’e’ stata una richiesta estorsiva per la restituzione dei mezzi per 25 mila euro.La banda avrebbe assoldato alcuni cittadini dell’est per compiere furti, come nel caso dei 43 mila euro rubati in un’abitazione a Foce Varano, o il tentativo di rubare in un’altra casa a Ischitella nel giorno del matrimonio del figlio della vittima.


Pubblicato il 18 Aprile 2015

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