Cronaca

Si trova a San Giovanni Rotondo il controverso padre Stefano Manelli

Dove si trova il controverso padre Stefano Manelli, fondatore dei Francescani dell’Immacolata?  Presto detto: a San Giovanni Rotondo, nella casa del ramo femminile di via De Nunzio. Spesso lo avvistano nelle vie di San Giovanni Rotondo, a passeggio, con alcune suore.  Ma non ricambia i saluti, al pari delle religiose, in ottemperanza al precetto della massima riservatezza e chiusura al mondo.  Delle quali poi faremo cenno.  Parliamo di padre Stefano Manelli, il fondatore dei Francescani dell’Immacolata, istituto di vita religiosa commissariato da Papa Francesco nel 2013. Padre Manelli, oggi, come detto, risiede nella cittadina di Padre Pio, ove vive tra le sue sorelle, nella loro casa, cosa che non sarebbe del tutto lecita, regola alla mano, e comunque molto discutibile. Ma questo, a ben guardare, è il meno.  Non è, infatti, questa la sola singolarità. Chi sono i Francescani dell’Immacolata? Sono un Istituto di vita religioso fondato, appunto, da padre Manelli nel 1982 e che ha anche un ramo femminile, da poco commissariato perchè non ha accettato l’ insegnamento del  Vaticano II e anche per non specificati altri motivi ai quali si fa riferimento nel provvedimento di commissariamento.  Tuttavia, secondo quanto raccontano quelli che dall’Istituto sono andati via, il padre fondatore avrebbe esercitato un culto della personalità esagerato,  arrivando  a richiedere baciamano, baciapiedi, taluno lo ritene un santo in vita, lo pensano ispirato direttamente  dalla  Madonna, con casi di levitazione. Insomma, un panorama molto forte. Sempre le testimonianze di chi si è allontanato, parlano di terra bruciata che viene fatta intorno a loro con la polverizzazione della identità.  Agli aderenti sarebbe negato di dialogare tra di loro, di ricevere visite, di avere corrispondenza e persino di curarsi, il tutto per tutelare la riservatezza e la chisura al mondo.  A tutto questo, si aggiungono la sconcertante storia del voto di obbedienza vergato col sangue da alcune sorelle dell’Istituto femminile poi andate vie, e persino presunti abusi sessuali, fatti raccontati recentemente in tv e dal Corriere della Sera. Ovviamente, tutto da accertare. Ma non basta.  Davanti alla Procura di Avellino, promosse dall’avvocato Giuseppe Sarno per conto di ex appartenenti, pendono due indagini affidate alla Guardia di Finanza su fondi e presunti movimenti di denaro dell’Associazione Missione dell’Immacolata di Frignano, vicino Avellino,  per i i reati di truffa e falso ideologico, ipotesi ovviamente da dimostare e comprovare. Di certo, venne emesso un provvedimento di sequestro sui beni dell’ Associazione con apposizione di sigilli ed oggi la Procura Irpina ha avviato una indagine cautelare proprio sui presunti e raccontati abusi sessuali.  Sta di fatto, che tra le accuse mosse (provenienti dalle sorelle e dai frati fuoriusciti), c’è quella di un vorticoso giro di denaro e immobili, spesso appartenenti ad ex aderenti, pari a circa 30 milioni di euro. Pertanto il commissariamento non è dovuto, come si pensa, solo  alla messa tridentina, ma si basa su ben altro. Non basta. Oggi davanti alla Congregazione per la Dottrina della Fede esiste un procedimento contro Padre  Manelli a seguito del rapporto presentato dal defunto commissario padre Fidenzio Volpi. In tale esposto si denunciano le già citate manovre finanziarie, il culto della personalità e casi di scarso o nullo rispetto e  persino violazione del segreto nella confessione, accuse che potrebbero portare alla scomunica di Manelli. Tale esposto di padre Volpi è suffragato da abbondanti testimonianze di ex aderenti, ed è datato 2013. Del resto, padre Manelli non ha fatto mai mistero di fidarsi ciecamente e di seguire una suora, tal Francesca Pelillo, ultras lefebvriana la quale ha sostenuto e sostiene di non volere e ritenere nulli i sacramenti secondo il nuovo ordine, con posizione scismatica. Per questo la Pelillo ha rinunciato ai voti ed è tornata allo stato libero. Nel caso di mala parata, alcuni fedelissimi di padre Manelli, e comunque parte dei Francescani, potrebbero aver ospitalità in una diocesi inglese della Cornovaglia o nelle Filippine, nella diocesi di Lipa, ospiti del vescovo Ramon Arguelles.  Ma per parlare di padre Manelli e Francescani bisogna tornare a San Giovanni Rotondo da dove siamo partiti. Un’arzilla vecchietta, figlia spirituale di Padre Pio, Adriana Pallotti ex Francescana dell’Immacolata, classe 1917, ha denunciato padre Manelli e padre Pellettieri davanti alla Procura di Foggia per un’antipatica e poco francescana storia relativa ad un immobile. Nella denuncia presentata alla Procura di Foggia il 17 Ottobre 2012, la Pallotti sostiene di essere stata spogliata  del suo immobile per un valore di 1, 5 milioni di euro.  Questa spoliazione, a leggere l’esposto, sarebbe avvenuta con raggiri e pressioni di natura psicologica dai due denunciati. Si tratta di accuse tutte da vagliare, per ora non arrivate a provvedimenti giudiziari, e dunque il religioso va ritenuto innocente. Ma sta di fatto che la denuncia pende e bisognerà attendere.  I fuoriusciti dei Francescani, Pallotti in testa, parlano di metodi da setta. Probabilmente esagerato, ma come non meditare su tanta riservatezza e culto della personalità verso il fondatore? Rimane un quadro allarmante sul quale, specie in questo periodo, bisogna urgentemente che tutti,  giustizia italiana, ma soprattutto organi vaticani facciano chiarezza. Per il bene della Chiesa.

Bruno Volpe


Pubblicato il 10 Novembre 2015

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